Victoria Mapplebeck racconta in qualità di paziente, attrice, sceneggiatrice e regista la sua esperienza di lotta contro il cancro al seno. Seguiamo l’artista durante una completa seduta di radioterapia, stesi con lei sul lettino e soggetti come lei alle radiazioni. Naturalmente la differenza è che la realtà che Victoria testimonia è per noi solo una seduta di realtà virtuale. Mentre l’esperienza di radioterapia prosegue fino alla fine, ascoltiamo le voci di amici e parenti di Victoria che affrontano la notizia della malattia, i pareri dei medici, le reazioni dei più cari.
The Waiting Room (trailer) non è altro che questo: un frammento inquietante della vita di una donna che come tantissime altre affronta la sua battaglia personale contro il cancro. Un film immersivo, pulito e diretto che ci regala l’esperienza che non vorremmo mai avere, ma che può aiutarci a capire la sofferenza altrui. Alla fine del percorso Victoria vincerà la sua battaglia, il suo film sarà solo la memoria di una passato superato, ma l’intensità dell’operazione ha fatto si che il film girasse il mondo per arrivare anche al We Are One Film Festival 2020.
Il diario in realtà virtuale di un dolore quotidiano apre le porte a nuove possibilità narrative e documentaristiche, un modo diverso di raccontare un’esperienza di vita personale, che offre un vissuto condiviso da milioni di donne, anche in questo caso il potenziale di un nuovo media si fa strada attraverso le piccole cose, consentendoci di comprendere che questo nuovo strumento sviluppa soluzioni di regia e tecnica di riprese del tutto inattese, che ci costringono a riconsiderare l’estetica così come le abbiamo sempre pensate per il cinema e per il documentario.