Indossiamo il nostro casco per la visione VR, ci immergiamo nel canale del We Are One Film Festival 2020. Scegliamo l’esperienza chiamata Extravaganza (trailer) di Ethan Shaftle, affermato game designer e regista di opere in realtà virtuale. Il nostro sonno elettronico ha inizio, siamo in uno spazio chiuso e oscuro, sentiamo voci provenire dall’esterno, prendiamo coscienza di essere in una scatola, giunge la luce nella scatola e prendiamo coscienza di essere minuscoli, esseri umani come noi o come eravamo noi, ci osservano divertiti dall’esterno. Un telecomando aziona i meccanismi della scatola, qualcosa ci spinge in alto verso un palcoscenico, prendiamo coscienza di essere marionette.
Le luci si attivano, la musica comincia ed un sistema meccanico ci veste, improvvisamente si gonfia sul nostro petto un seno enorme, prendiamo coscienza di essere bambole per il divertimento di un fruitore maschile. La macchina ci costringe a ballare, siamo oggetti del desiderio, pupazzi di un meccanismo da cui non possiamo sfuggire. Lo spettacolo continua, siamo diventati indigeni ed un uomo bianco armato di fucile e prosopopea colonialista ci punisce per il colore della nostra pelle, lo spettacolo continua e noi via via diventiamo arabi o nativi americani, sempre e comunque oggetto del divertimento e della caccia del maschio bianco colonialista, gli occhi avidi dello spettatore osservano le brutalità che subiamo, si diverte e prendiamo coscienza di essere oggetti nel casco di realtà virtuale di qualcun’altro, qualcuno meno sensibile e colto di noi.
Lo spettacolo finisce dopo che siamo diventate aliene maggiorate e compiacenti. Lo spettatore si toglie il casco, tratta della nostra commercializzazione, siamo in vendita. Nell’oscurità della scatola spenta una marionetta spezza gli ingranaggi, libera il suo compagno, le scenografie le sono complici, le marionette non sono più tali, siamo di nuovo individui, siamo liberi e togliendoci il visore di realtà virtuale forse abbiamo imparato ad essere migliori.
Dalla critica al colonialismo bianco fino all’analisi della storia del cinema e dello spettacolo del femminismo della seconda ondata, Extravaganza è un piccolo gioiello di realtà virtuale, forte e chiaro nel suo messaggio culturale e sociologico.