Everybody in Uganda knows kung fu! è uno dei motti con cui la casa di produzione Wakaliwood promuove i suoi film d’azione, dinamica società cinematografica situata a Wakaliga, tra i bassifondi di Kampala, capitale dell’Uganda. Il principale nome della scuderia è il regista Nabwana Isaac Godfrey Geoffrey, noto nell’ambiente con diversi appellativi come il Tarantino dell’Uganda o lo Steven Spielberg dell’Uganda e, volendo aggiungere carne sul fuoco, chi scrive questo pezzo suggerisce il Michael Bay dell’Uganda.
Il We Are One Film Festival ha scelto di aprire la sua manifestazione online con questo film, ultimo fiammante prodotto della casa di Wakaliga, già selezionato in precedenza dal Toronto Film Festival.
In circa 60 minuti Nabwana Isaac Godfrey Geoffrey ci racconta attraverso il film Crazy World, in una chiave unica che fonde satira politica ad arti marzali e film d’azione, le problematiche più spaventose dei bassifondi di Wakaliga. I bambini nel film come nella realtà sono vittime di sequestri e perfino di sacrifici rituali da parte di organizzaizoni per metà mafiose e per metà esoteriche. Nabwana Isaac Godfrey Geoffrey ha così cominciato a raccontare storie d’azione in cui i bambini sono supercampioni di kung fu, mettono in ridicolo sequestratori e pedofili e reggono la scena perfettamente insieme a tipici eroi americani o dell’estremo oriente interpretati da atletici performer ugandesi. La produzione è a bassissimo costo e gli effetti speciali in computer grafica sono amatoriali ma la genuina carica di ironia e senso del fumetto dei film rendono il tutto pienamento godibile. Per aiutare il giovane spettatore nella compresione delle metafore e dare più carica emotiva alle scene il regista ha scelto la presenza extradiegetica di un commento giocoso e costante che scherza con il pubblico e fornisce una misura emotiva più chiara e diretta arricchendo il prodotto in postproduzione.
Contrariamente alla scuola tradizionale realista africana che costruisce racconti a metà fra il documentario ed il cinema d’autore, Nabwana Isaac Godfrey Geoffrey sceglie di prendere riferimento dal videogioco ed il cinema di Hollywood coinvolgendo i ragazzi, il futuro dell’Uganda ed al tempo stesso costruendo le basi per quella che un giorno potrebbe perfino diventare una piccola e florida industria dell’intattenimento.
Al momento è difficile pernsare il cinema di Nabwana Isaac Godfrey Geoffrey come una risorsa commerciale fuori dal confine ugandese ma è comunque un prodotto della scuola del b-movie che dimostra di saper imparare tanto da Roger Corman quanto da Ed Wood o Lloyd Kauffman.