Tutti noi viviamo lo sport quotidianamente, lo respiriamo a pieni polmoni tra gare, interviste, programmi televisivi e molto altro. Di ogni tipologia e carattere, da quelli più comuni a quelli considerati “nobili”, lo spettatore conosce genericamente ogni sport, ma soprattutto le stelle del firmamento che costellano la loro storia. Ma come sorge un astro nascente? Qual è il suo vero trascorso personale che lo ha segnato? Ecco, Una famiglia vincente – King Richard (trailer), in uscita nelle sale il 13 Gennaio, è la documentazione visiva non di una, ma delle due sorelle campionesse ed eterne rivali Venus (Saniyya Sidney) e Serena (Demi Singleton) Williams.
Questo biopic dai toni drammatici e amari racconta la storia di un padre, Richard Williams, rinominato King Richard (nonché titolo originale del film), che, tra enormi sacrifici, rifiuti e risentimenti razziali, traccia il sentiero vincente per le sue straordinarie figlie. Infatti grazie alla sua arguzia, pazienza e un lavoro estenuante, oltre l’immenso aiuto della moglie Oracene Prince (Aunjanue Ellis), Richard Williams, interpretato da un magistrale Will Smith, compie la propria battaglia giorno per giorno contro le barriere di un mondo ostile, declinato qui nel tennis degli anni 80 – 90.
In un gioco colonizzato da uomini bianchi altezzosi, che guardano più al proprio portafoglio e alla vittoria di un torneo piuttosto che all’amore verso una figlia, la famiglia Williams entra sfrontatamente a gamba tesa in campo, consapevole delle capacità potenziali che possiede e dell’unione inscindibile che li consolida. Una famiglia vincente – King Richard è un prodotto molto affascinante, toccante sotto tanti aspetti, primo tra tutti l’attaccamento profondo di un padre verso le figlie, non solo le due future vincitrici di Wimbledon e del Grande Slam, ma anche delle altre tre Yetunde, Lyndrea e Isha. Anche se dal carattere duro, testardo ed estremamente ambizioso, focalizzato su un programma rigoroso e impegnativo, il personaggio di Will Smith mostra un cuore gentile, amorevole e spaventato, per le proprie figlie, da una vita che non regala nulla all’uomo medio, in particolar modo se nero e proveniente dal ghetto.
Nel film Richard Williams insegna non solo alle proprie figlie, ma forse un po’ anche al pubblico osservatore, i valori essenziali dell’umiltà e dell’orgoglio, i quali sembrano apparentemente viaggiare su due binari diversi, ma che in realtà determinano la differenza tra un vincitore sul terreno da gioco e un campione nella storia. D’altro canto lo stesso King Richard arriva poi nel film, e nella storia vera, a ricoprire maggiormente la figura del talent scout, dell’allenatore e del manager, che controlla ogni singolo spostamento delle ragazze, monopolizzando di conseguenza il loro intero piano per il successo.
Come penso si sia intuito, il regista Reinaldo Marcus Green, su sceneggiatura di Zach Baylin, nel film pone l’attenzione principalmente su due figure, una del padre e una di Venus Williams. Questa scelta, contornata da canzoni dal sound misto rap e pop, e valorizzata da uno studio ben mirato delle inquadrature dei primi piani e dei dettagli, risulta essere parzialmente giustificabile, ma non del tutto apprezzata. La prima ad essere entrata nel giro internazionale e ad aver ottenuto titoli nel ranking mondiale sia nel singolo che nel doppio, Venus Williams in Una famiglia vincente – King Richard ottiene tutta la visibilità desiderata, in una descrizione completa del suo percorso di nascita e fioritura come atleta sportiva, accompagnata costantemente da Serena. Quest’ultima, invece, viene designata nel film maggiormente come una figura di contorno, la rivale di gioco che sprona la protagonista, la completa di un amore fraterno e genuino, ma che non ottiene mai l’intera scena. Nonostante ciò anche lei avrà il suo momento di gloria, nelle immagini di repertorio della famiglia, dove viene proclamata dagli esperti come uno dei mostri sacri della storia tennistica.
Una famiglia vincente – King Richard è dunque l’esempio della volontà d’animo, della passione sfrenata, della realizzazione di se stessi sempre e solo tramite i propri sforzi, incentivati dallo sguardo lungimirante di arrivare al sogno di una vita.