Thelma, la recensione: Mission: Possible

Thelma, la recensione

L’età anziana è quel periodo della vita umana in cui tutto inizia progressivamente a rallentare. Ciò che il giorno prima sembrava semplice diventa all’improvviso faticoso e molte abitudini si devono modificare o, nel peggiore dei casi, abbandonare. Accettare di star invecchiando non è scontato per la maggior parte delle persone che entrano nella terza età, ma un segno che colpisce inaspettatamente è il rendersi conto di non avere più amici. Questa consapevolezza tocca dolorosamente anche la protagonista di Thelma (trailer), esordio alla regia di Josh Margolin, che ha preso ispirazione da una vicenda capitata a sua nonna per scrivere un’action-comedy molto particolare.

Il film si apre con una truffa ai danni dell’anziana Thelma (June Squibb), ormai diventata purtroppo molto frequente nella realtà. Si tratta infatti del classico trucco dell’incidente di un nipote da dover tirare fuori di galera il prima possibile pagando un’ingente somma di denaro a dei malintenzionati. Confusa e preoccupata che il suo amato Danny (Fred Hechinger) possa essere nei guai, la donna spedisce il contante ma, una volta scoperta la frode, decide di recuperare ciò che era suo con l’aiuto dell’amico Ben (Richard Roundtree, scomparso lo scorso anno).

Nel panorama cinematografico helma ricade a tutti gli effetti tra l’ondata di titoli dedicata a figure anziane che da qualche anno ormai si sta facendo strada nelle sale. Oltre a film più drammatici come The Father e Nebraska (nel quale possiamo ritrovare sempre June Squibb), solo per citarne un paio, è facile pensare anche ai ruoli più recenti di Jane Fonda e Lily Tomlin che, dopo l’acclamata serie Netflix Grace & Frankie, hanno intrapreso la strada delle commedie giocando sulla loro età e le difficoltà che ne conseguono, come Book Club – tutto può succedere, Voltare pagina o 80 voglia di Brady. Rispetto a questi film, però, Thelma rappresenta una piacevole deviazione che brilla per l’originalità e la simpatia sprigionata dall’amabile protagonista ultranovantenne.

thelma, la recensione

Oltre a giocare sul genere d’azione ironizzando i cliché attraverso la non-agilità del cast, Margolin propone una riflessione differente sulla vecchiaia e sulla difficoltà a chiedere aiuto. Thelma è una donna che ha sempre affrontato tutto da sola. Anche dopo la perdita del marito, con cui aveva condiviso quasi settant’anni di matrimonio, la sua indipendenza non è stata minacciata. Per questo motivo, non riesce ad accettare l’idea di essere stata truffata e, ancora peggio, di essere costantemente monitorata dalla figlia e dal nipote, in apprensione per lei. La strampalata e faticosa avventura viene infatti utilizzata dal regista per mettere in luce gli ostacoli quotidiani che le persone anziane devono affrontare, evitando però l’eccessivo patetismo o sentimentalismo in cui è facile incorrere quando si trattano temi simili.

Molto toccante è anche il rapporto con Danny, l’unico che sembra capirla maggiormente, trovandosi anch’egli colpito dall’eccessiva preoccupazione dei genitori (Parker Posey e Clark Gregg). Un legame profondo che supera le differenze generazionali. Il pubblico americano si è immediatamente affezionato a questa splendida storia in grado di commuovere proprio perché, al di là delle esagerazioni del genere, riesce a catturare l’essenza della vecchiaia e a riflettere su comportamenti che molti di noi possono riconoscere nei propri familiari.

Dopo i riscontri positivi ottenuti a inizio anno durante il Sundance Film Festival, Thelma arriva adesso anche in Italia, pronta a divertire con la sua determinazione e la sua concezione tutta personale del funzionamento dei computer. Un esilarante revenge movie che si permette scherzosamente di accostarsi alla fortunata serie cinematografica Mission: Impossible prendendo spunti, regalando momenti molto simpatici e “acrobazie” senza l’aiuto di uno stuntman, proprio come Tom Cruise.

Dal 18 settembre al cinema.

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