La terza stagione di Sword Art Online (trailer) si colloca fra il 2018 ed il 2019 ed offre un nuovo arco narrativo del tutto spiazzante che porta il titolo di Alicization. Kirito si sveglia dal sonno in un mondo completamente fantasy dove il suo aspetto è quello di un bambino ed i suoi ricordi sembrano riferirsi solo a sei anni di vita. La storia si sviluppa pertanto intorno a tre bambini: Kirito, Eugeo e Alice (il cui aspetto rimanda chiaramente alla bambina creata da Lewis Carrol e disegnata dalla Walt Disney). I tre bambini sono destinati a grandi avventure e terribili tormenti che li porteranno a conoscere i segreti più sconcertanti del mondo in cui vivono.
Contrariamente ai mondi virtuali mostrati in precedenza, non esistono interfacce extradiegetiche, menù che sospendono il gioco o momenti in cui è possibile per il giocatore riordinare il proprio inventario o calibrare le sue statistiche, interrompendo lo sviluppo della storia. La finestra di interfaccia si manifesta diegeticamente nel racconto ed è accolta dagli abitanti di questo mondo come parte integrante della normalità. La logica con cui un personaggio affronta una prova fisica è governata da ragionamenti statistici della forza e livelli numerici di difficoltà come se tutto questo fosse parte della natura delle cose materiali. Non si vuole negare troppo la sorpresa allo spettatore, quindi non si daranno le specifiche di questa nuova realtà virtuale perchè sono parte integrante dei colpi di scena, tanto meno si forniranno le motivazioni della presenza di Kazuto/Kirito in questo mondo, ma ci si soffermerà sulle soluzioni fantascientifiche che aprono le porte a diverse teorie cibernetiche che oggi Cina e Giappone stanno cercando di rendere concreta realtà.
La serie introduce l’invenzione immaginaria del dispositivo “STL – Soul Translator” utilizzato per convertire in codice binario la parte più complessa ed articolata dell’attività cerebrale umana, il sistema di traduzione ed immaginazione dei dati ed esperienze sensoriali del nostro cervello viene copiato e sintetizzato per creare un programma informatico complesso e consapevole che per semplicità viene associato al concetto spirituale di anima. Naturalmente la copia della nostra anima non ci sta ad essere trattata come l’attuale Alexa o Siri e si ribella autodistruggendosi. L’azienda deve quindi introdurre nel sistema informatico individui molto aperti all’idea di interazione uomo-macchina nella speranza che questo comporti la miracolosa fusione definitiva tra gli esseri umani e le interfacce informatiche. Lo scopo ultimo di questa informatizzazione dell’anima umana sarebbe la creazione di un soldato perfetto.
La storia apre a molte e articolate questioni esistenziali e si concede alcune riflessioni di psicodinamica e psicofisiologia applicate alle tesi di cibernetica molto interessanti, anche se sfortunatamente solo accennate. La stagione non ha una vera e propria conclusione e si completa con un gustoso cliffhanger che ci porta alla quarta stagione attualmente in corso in Giappone.