Più di una generazione è stata segnata dall’immaginario dell’idraulico più noto e simpatico della storia dei media. C’è chi ha imparato a conoscerlo come Jumpman nei primi cabinati di Donkey Kong del 1981. Chi lo ha scoperto con il gioco platform 2D per NES del 1985. Chi ha potuto esplorare il magico regno dei funghi attraverso i quadri di Super Mario 64 del 1996. O chi, ancora, si è lasciato trasportare dalle sue avventure più fantascientifiche del 2006 con Super Mario Galaxy. Oppure chi, perché no, ha potuto vivere le sue mille vicissitudini da trasformista camaleontico nell’ambizioso Super Mario Odissey del 2017. Insomma, sono più di 30 anni che il concept attorno a questo curioso personaggio si evolve, rimanendo sulla cresta dell’onda senza la minima impressione di star cedendo ai segni del tempo.
E, come il buon capitalismo ci insegna, se una cosa funziona deve essere sfruttata e spremuta fino all’ultimo goccio. Quindi via di pupazzi, gadget, prodotti audiovisivi e così via. Due in particolare sono stati, prima di oggi, i tentativi “degni di nota” di trasmigrare sul piccolo e sul grande schermo le buffe disavventure dei due fratelli italiani. Il primo una serie televisiva animata, The Super Mario Bros. Super Show!, che debutta nel 1989, restata impressa nella memoria di chi l’ha vista soprattutto per gli improbabili segmenti live action. Il secondo un film dalle tinte cyberpunk/steampunk con effetti visivi considerabili, per essere clementi, curiosi e dalla narrazione più confusa di un gomitolo di lana; divenuto però un cult del cinema trash (da menzionare il leggendario Dennis Hopper nel ruolo dell’antagonista). Da allora il vuoto cosmico. Sembra impossibile realizzare una trasposizione soddisfacente, probabilmente per via della semplicità dei plot preesistenti, certamente non adatti per un prodotto avvincente dalla narrativa classica.
Ecco che, quando meno ce lo si aspetta, arriva il nostro Ercole post-moderno a compiere con successo le 12 fatiche che ci separano dalla manifestazione tangibile delle nostre più recondite fantasie nerd. Prodotto di una collaborazione tra Illumination Entertainment (casa di produzione nota principalmente per la saga di Cattivissimo me) e Nintendo, Super Mario Bros. – Il film (trailer) riesce ad essere esattamente quello che deve essere. Il film animato è un successo di frenesia e divertimento con la capacità di intrattenere pubblici di ogni età. I più piccoli saranno lanciati in una avventura che non lascia il tempo di respirare, sorretta dal più classico dei viaggi dell’eroe. La storia di un outsider considerato incapace dalla società catapultato in un problema apparentemente più grande di lui, ma grazie al quale potrà mostrare il suo vero valore. Per i più grandi invece sarà un vero luna park di ricordi, una citazione dietro l’altra da scovare ogni secondo che passa, dalle più ovvie alle più raffinate e nascoste.
L’effetto ottovolante è creato da una regia estremamente dinamica, capace di tenerci sull’attenti senza mai scadere in giravolte nauseabonde. Una dimensione ludica che non fa sentire lo spettatore privato del classico controller per potersi abbandonare ad un diporto sfrenato. Il comparto scenico-visivo riesce ad essere sia rispettoso nei confronti dell’opera originale, emozionando i fan che si possono immergere nel mondo magico che già hanno esplorato in lungo e in largo senza farli sentire traditi, sia spettacolare per chi questo mondo non lo conosce a pieno e vuole farsi trainare da un carro alato nell’ignoto. Un’altra nota di merito che non può essere ignorata è la musica. La commistione continua di classici della canzone pop e di riedizioni dei temi originali della saga videoludica in una nuova salsa orchestrale non è mai stucchevole, giovando all’anima culturale del film che, in questo modo, si rende un prodotto perfettamente collocato nello spazio-tempo a cui appartiene.
Se c’è una cosa però che rende iconico questo calderone di gioia fanciullesca sono i personaggi. Quelli principali mantengono i loro rispettivi coerenti caratteri alimentando la loro immagine immortale: Mario l’eroe perseverante incapace di arrendersi; Luigi fifone e infantile all’apparenza, ma impavido nel momento del vero bisogno; Peach in una nuova veste di indipendente principessa guerriera dal passato misterioso; Bowser il Kaijū dall’animo inquietantemente romantico. Quelli secondari invece si rendono funzionali per la linea comica nella migliore maniera possibile (senza dilungarmi troppo citerò soltanto Bazar Sfavilotto contraddistinto da un ambiguo nichilismo Nietzschiano che va in contraddizione con il suo pacioso aspetto da pupazzone sorridente).
Il risultato finale rende quindi finalmente giustizia ad un brand sotto una nuova forma, lasciando la speranza adulatoria ed infantile che Nintendo possa replicare ancora e ancora con altri prodotti animati tratti dai classici della nostra infanzia videoludica. Come un bambino mai sazio di regali, inizio a scrivere la lista per Babbo Consumismo Natale già dagli inizi di aprile.
Il film è al cinema dal 5 aprile.