Rilasciato sulla piattaforma Netflix il 28 ottobre, Holidate (trailer) segna il primo di una nuova serie di film a sfondo – apparentemente – natalizio. Con la regia di John Whitesell e la produzione della Wonderland Sound and Vision, lo sceneggiato celebra le festività annuali. Si propone dunque come una sfavillante e spumeggiante nuova commedia romantica, in cui Emma Roberts e Luke Bracey vestono i panni degli effervescenti protagonisti per quasi due ore.
Chicago. Sloane (Roberts) e Jackson (Bracey), condividono parallelamente il disagio di vivere la festa del Natale come un’imposizione dettata dalla società, disprezzando le festività obbligate e stereotipate. Liquidato finalmente il Natale, si incontrano per puro caso in un centro commerciale, dove mentre fanno la fila alla cassa si raccontano il fallimento della loro rispettive vacanze natalizie. Decidono perciò di diventare “festamici”, un’usanza già avviata dalla zia di Sloane, Susan (Kristin Chenoweth). L’impegno preso è quello di supportarsi e farsi compagnia ad ogni festività dell’anno, in maniera platonica. La loro amicizia diventerà però sempre più coinvolgente, tanto da permettere ad entrambi di aprire – seppur con tante titubanze – una porta che sembra la più spaventosa: quella dell’amore.
Seppur assomigliando ad una commedia che attinge solo dalla sfera natalizia, in realtà Holidate riesce a fare riferimento a tutte le feste americane presenti nell’arco dell’anno, mantenendo comunque come obbiettivo il Natale. Rientra nei canoni dei film pieni di stereotipi e di cliché, come quello di due sconosciuti presi dai problemi della loro catastrofica vita che diventano amici per poi innamorarsi, ma nasconde l’originalità di riuscire a raccontare l’evoluzione dei due personaggi attraverso un tempo molto più lungo di quello che di norma si vede nelle commedie natalizie. Si ha modo così di immedesimarsi maggiormente nei protagonisti creando un legame empatico più forte fra lo spettatore e la storia/personaggi della diegesi.
Il leitmotiv che definisce il film è l’essere single, con brillanti caricature delle libertà ma anche dei fastidi che questo status comporta. Non solo: Holidate affronta anche dei temi che – seppur comuni – rispecchiano molto aspetti della società odierna e come i giovani li affrontano. La rottura con il partner, la mancanza di fiducia verso l’altro, la paura di fallire e di non essere accettati. Queste sono le caratteristiche che scandiscono il carattere ed il comportamento difficile di Sloan, ma che costituiscono un convincente specchio in cui molte ragazze si possono rivedere. Il lieto fine è però sempre dietro l’angolo, il che lancia un messaggio di speranza verso tutti i cuori infranti: si può amare ancora e sconfiggere tutte le barriere che un’esperienza dolorosa può innalzare.
Dopo la metà del racconto la commedia comincia ad accusare un ritmo ripetitivo e monotono, ma riesce ugualmente a tenere alta l’attenzione per la novità dei festamici. Oltre al divertimento che può scaturire da questa dinamica, si crea molta curiosità nel cercare di capire in che modo – bizzarro come i protagonisti – riusciremo ad avere il consueto happy ending. Inoltre, per chi vuole fare un tuffo nel passato, si possono ritrovare dei volti già noti che costituiscono piccole sottotrame, come per esempio Frances Fisher (Titanic) o Jessica Capshaw (Grey’s Anatomy), e volti meno noti ma più moderni come Jake Manley (The Order).
Per chi volesse quindi assaporare lo spirito del Natale ed immergersi a trecentosessanta gradi, ma in maniera anticonvenzionale, nelle celebri festività statunitensi, Holidate è “l’appuntamento” migliore che si possa prendere per godersi queste serate autunnali.