Con l’arrivo del Disney+ in Italia si ha l’occasione, oltre di rivedere i classici e di buttarsi sulle novità, di riscoprire film meritevoli, ma che non hanno avuto il successo sperato, e oggi paiono dimenticati. In quest’ultima categoria rientra The Lone Ranger (trailer), film del 2013 diretto da Gore Verbinski, adattamento del personaggio del cavaliere solitario popolare in diversi media negli anni cinquanta.
Il film inizia nel 1933 con protagonista un bambino che, appassionato dal personaggio leggendario del Ranger solitario, entra in un tendone a tema western alla fiera di San Francisco, dove al suo interno incontra Tonto (Johnny Depp), un comanche costretto a posare come una statua. Accortosi del bambino, Tonto inizia a raccontargli di come John Reid (Armie Hammer) si trasformò da semplice procuratore in un personaggio leggendario, detto il “Ranger solitario”. Questo dà il via ad un interessante espediente narrativo che caratterizzerà la narrazione della trama principale interrompendola con le insistenti domande del bambino ogni qual volta il personaggio di Tonto sembrerà omettere passaggi di trama o nei momenti in cui le gesta del duo nel far west saranno particolarmente assurde.
Lo spettatore viene quindi catapultato attraverso le parole del comanche nel 1869, dove tutto ha inizio quando John Reid, su un treno diretto verso la sua città natale, incontra sul suo cammino Tonto e il criminale cannibale Butch Cavendish (William Fichtner), quest’ultimo diretto verso la sua impiccagione dopo essere stato catturato dallo sceriffo Dan Reid (James Badge Dale), fratello di John. Per una serie di sfortunati eventi, Cavendish riuscirà a fuggire, mettendo i fratelli Reid nuovamente sulle sue tracce. Sfortunatamente, cadranno nella loro imboscata e l’unico a sopravvivere sarà John. Una volta soccorso da Tonto, i due inizieranno la loro avventura in cerca del fuorilegge con l’obiettivo di consegnarlo alla giustizia. Non bisogna farsi ingannare però da quella che sembra essere la solita caccia al bandito, i colpi di scena son dietro l’angolo, capaci di ribaltare la situazione donando ai personaggi una profondità inaspettata.
Il film può essere ricondotto al genere dell’action comedy ambientata nel far west, più che un western puro. La storia fila come un treno non perdendo mai il ritmo, nonostante la lunghezza della pellicola si aggiri sulle due ore e mezza. Gran parte dell’intrattenimento è fornito dalle spettacolari scene d’azione composte da acrobazie ed effetti visivi che non risultano mai finti o eccessivi. Il tutto accompagnato da un’incalzante colonna sonora. L’ambientazione però non è solo un pretesto per omaggiare o citare i pilastri del genere come C’era una volta il west, ma anzi prova in più di un occasione a dare un qualche spessore alla trama, attraverso il tema di una nazione, gli Stati Uniti, nata dal sangue indiano, con un paio di scene inaspettate in un film di questo genere.
A tutti gli effetti un buddy movie, dove i due protagonisti , instaurano durante il corso del film un rapporto di rispetto reciproco che in più di un’occasione viene messa a dura prova. Arnie Hammer accetta d’interpretare il protagonista, un imbranato e ingenuo avvocato che affronta un percorso di crescita interiore fino a diventare eroe impavido. Nonostante ciò, viene spesso messo in ombra da Johnny Depp, il quale spicca sia per il background che per la performance caricaturale che lo caratterizza, per la mutezza e per un’espressività del volto malinconico e della gestualità che pare omaggiare Buster Keaton.
Nonostante le numerose frecce al suo arco, The Lone Ranger si dimostra un film con diverse pecche da ricercarsi in una lunghezza spropositata e soprattutto sull’instabilità dei toni da tenere, passando da scene di assoluta serietà e spesso crude a momenti anche troppo leggeri, con una comicità infantile a cui però si alternano momenti di gradito umorismo nero. Tuttavia nonostante questi difetti, resta caldamente consigliato per una serata di puro intrattenimento, soprattutto per gli amanti dell’ambientazione western.