Sesso, bugie e videotape (trailer), tre semplici parole che esplicitano un intero mondo che si cela dietro uno dei film più noti del regista Steven Soderbergh. Sono passati trent’anni da quell’opera, che vinse nel lontano 1989, la Palma d’oro alla 42° edizione del Festival di Cannes. Soderbergh tutti lo conosciamo, anche chi non si ritiene propriamente un cinefilo, prima o poi nella sua vita si imbatte in qualcosa riguardante questo formidabile autore. Regista, produttore, sceneggiatore, montatore sono tutti i ruoli che Steven Soderbergh svolge nei suoi film, riuscendo spesso egregiamente in ognuno di questi. Il suo Sesso, bugie e videotape, ormai negli anni è stato definito un cult movie, ma dopo tre decadi si può considerare tanto valido come al suo debutto? La risposta è: certamente sì.
Ann è una giovane e bellissima casalinga sposata con un avvocato, John, con il quale condivide una vita certamente di lusso, ma poco soddisfacente, anche ovviamente sotto la prospettiva sessuale. Tutto cambia nel momento in cui a fare visita arriverà un vecchio compagno di college di John, Graham, il quale si presenta ai due coniugi misterioso e anche abbastanza bizzarro (certamente cambiato sotto gli occhi di John). Ann e Graham condivideranno il loro tempo insieme, dimostrando una certa propensione all’aprirsi e al confidarsi, portando di conseguenza ad un’attrazione.
Ciò che colpisce di Sesso, bugie e videotape è la naturalizza con il quale ogni suo aspetto che lo compone parla al suo pubblico. Si può certamente definire un’opera di pluralità. Il montaggio, la regia e la sceneggiatura (anche la recitazione se vogliamo) dialogano alla perfezione tra di loro, l’uno al servizio dell’altro, comportando di conseguenza una forte fluidità e scorrevolezza nelle immagini che ci vengono presentate. Certamente, però, elemento caratterizzante di questo film è la sua sceneggiatura. Il film è molto concentrato sui dialoghi, o meglio, è concentrato sui dialoghi riguardanti il più grande tabù della storia, ossia il sesso.
Il sesso viene analizzato sotto diverse prospettive: libidinoso, adultero, punitivo, intimidatorio. Ciò che sorprende in queste conversazioni (e forse è proprio qui la chiave di volta del grande successo di questo film) è la loro spontaneità, ma al tempo stesso l’estrema profondità sensoriale e analitica con la quale affrontano l’argomento “sesso”, senza mai cadere in semplici congetture e in volgarità. Viene argomentato esattamente per quello che è, ovvero una componente presente e pulsante nella vita quotidiana di ogni essere umano, destrutturando di conseguenza quella parte vereconda che si è andata a costruire nel corso degli anni. Un topic di questo genere si presta perfettamente a linguaggi più odierni, che permettono al film di non invecchiare, rimanendo quindi sempre attuale.
Poche opere hanno saputo prendere un argomento tanto delicato (quanto gettonato) come in Sesso, bugie e videotape, rendendolo spontaneamente discorsivo. In molte serie e film spesso il vero protagonista è l’amore carnale, ma è molto facile cadere nei soliti archetipi che lo accompagnano. Per questo Sesso, bugie e videotape mantiene ancora ad oggi quella posizione avanguardista e innovativa, che in poche hanno saputo cogliere e trattare, rendendo lo spettatore autenticamente interessato alle vicende che gli sono presentate.
Sesso, bugie e videotape di Steven Soderbergh è esattamente come il vino: più invecchia e più diventa buono, e quindi assolutamente da provare. Il film è disponibile in streaming su Netflix.