Scissione, la recensione della seconda stagione su Apple TV+

Scissione, la recensione della seconda stagione su AppleTV+

Scissione (trailer) è la serie TV che serve in questi anni. La sua freschezza riesce persino a superare la struttura seriale che a molti non va a genio, grazie alla sua splendida forma. La sceneggiatura è molto intelligente: dà soddisfazione nell’essere esplorata, gustata e seguita. Ogni episodio distribuisce agli spettatori delle porzioni di risposte o nuove domande, ma non le collega fra loro. Così facendo, chi guarda si interessa nello scovare per conto suo i collegamenti e si ritroverà soddisfatto delle sue idee, oppure sorpreso dalle trovate degli sceneggiatori.

Come ha già fatto Dark, Scissione non ha paura di aggiungere ancora più elementi alla già intricata narrazione. Pone ogni volta nuove domande, alle quali dopo numerosi episodi non si ha ancora risposta, ma la si cerca in ogni piccolo simbolo possibile. La prima stagione è il cardine di questo stile creativo, e ingolosisce lo spettatore sempre più.

I personaggi ragionano con molta cautela, e cercano modi sempre più complessi per sfuggire dalle grinfie della società LUMON. Non ragionano da soli, però: bensì lo spettatore ragiona con loro, e ogni pensata è intelligente e giustificata. Ognuno di loro ha motivazioni differenti per fuggire, ma tutti cercano la verità. Come è simboleggiato da un dipinto nella serie che sembra voler citare il “mito della caverna”. Loro sono alla ricerca della luce, della verità o persino dell’amore: l’unico modo è uscire all’aria aperta.

La regia, affidata a Ben Stiller, è perfetta per una serie simile: simmetrica e ordinata nei momenti più tranquilli, spigliata e rapida negli istanti più concitati. Il montaggio è forse il punto forte della serie, con questi effetti musicali che entrano nel cervello di chi guarda e in quello dei personaggi. I simbolismi sono molteplici e ogni oggetto nella scenografia è importante: a partire da un quadro di un iceberg, raffigurante il mistero dietro la compagnia e il conoscerne solo la punta quando il sottostante è ancora ignoto; o anche il dualismo presente in ogni inquadratura, dalla struttura della LUMON riflessa nell’acqua, a la presenza di uno specchio ogni volta che un protagonista è in scena. La sorpresa, e la meraviglia, è anche in piccolezze come queste.

Scissione, la recensione della seconda stagione su AppleTV+

La seconda stagione, rispetto alla prima, è di molto inferiore, ma ancora più che sufficiente. L’essersi allontanati dalle labirintiche mura della LUMON, e l’essersi avvicinati di più alla vita reale dei nostri protagonisti e all’esterno, ha reso la serie meno autoriale, meno simbolica. Episodi fuori dalla società dedicati a personaggi e numerose chiacchiere sono deleterie per i più affezionati al montaggio instancabile della stagione precedente. In poche parole, quando l’attenzione si allontana dai protagonisti e dalle persone a loro care, l’interesse cala leggermente.

La narrazione rallenta di molto, dove ogni elemento viene allungato così tanto che sembra serva solo a fare minutaggio. Semplice notarlo grazie al paragone con la perfetta prima stagione, dove non c’era bisogno di un episodio intero per narrare le vicende di un personaggio. Alcune puntate danno l’impressione di essere preparatorie per la terza stagione, ma questo non giustifica il loro essere coì lente: i primi episodi preparavano gli avvenimenti futuri, ma non per questo rallentavano di ritmo.

Inoltre, già succedeva nella prima stagione, ma gli escamotage narrativi della seconda fanno storcere un po’ il naso: i cattivi danno opportunità ai buoni per nessuna ragione se non che per necessità di trama e le scelte prese dai personaggi principali cominciano a vacillare di coerenza. Il primo caso è più evidente del secondo, ma nessuno dei due rovina la godibilità della serie. Continua a tenere lo spettatore attaccato allo schermo grazie ad un paio di episodi a livello, se non perfino migliori, della prima stagione, dove il misto fra LUMON e vita reale, passato e presente, ti emoziona e ti carica sempre più.

In conclusione, Scissione continua ad essere una serie più che valida nel 2025, e le sue mura labirintiche cominciano a frantumarsi per dare spazio allo stupore. La terza stagione continuerà a diminuire di qualità, oppure otterrà un nuovo slancio grazie alle preparazioni attuate nella seconda? «Lode a Kier!».

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