«Marianne ha avuto la sensazione che la vita vera stesse accadendo da qualche parte molto lontano da lì, che stesse accadendo senza di lei, e non sapeva se avrebbe mai scoperto dove e se sarebbe riuscita a farne parte».
Nel ricordare il passato molto spesso si tende a soffermarsi sulla spensieratezza giovanile, romanticizzandola. Ci si dimentica del senso di inadeguatezza opprimente tipico di quell’età. Tra i molti autori che hanno cercato di catturare quel breve ma fondamentale periodo della nostra vita, Sally Rooney si distingue proprio per questo. Se i panorami irlandesi ci offrono una cornice onirica e magica, i personaggi che ci si ritrovano all’interno sono spesso tormentati da sentimenti ed emozioni opprimenti. Dei tre romanzi scritti dall’autrice (Persone normali, Parlarne tra amici e Dove sei, mondo bello) due sono a oggi gli adattamenti (Normal People e Conversations With Friends) con i quali Rooney è riuscita a raggiungere un grande pubblico attraverso i suoi racconti sinceri e struggenti.
Normal People (trailer) è la miniserie del 2020 tratta dall’omonimo romanzo del 2018. Occupandosi della sceneggiatura insieme ad Alice Birch (Lady Macbeth) e Mark O’Rowe, Rooney riesce a creare un adattamento che soddisfa appieno le aspettative e che viene elevato dall’ottima regia di Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald. Seguiamo Connell (Paul Mescal) e Marianne (Daisy Edgar-Jones) dal liceo fino alla laurea. La recitazione magistrale dei due attori protagonisti ci rendi partecipi della storia e ci fa legare ai suoi due personaggi, con le loro sfumature e peculiarità. Fra i due si sviluppa una storia d’amore che comincia e si interrompe più volte nel tempo. Connell è, all’inizio del racconto, un ragazzo pieno di amici e bravo nello sport, Marianne è invece una ragazza molto sola, ma intelligente e capace. Nel corso del tempo i ruoli dei due si ribaltano in maniera inaspettata, trasformando Connell in un ragazzo introverso e introspettivo, il quale si rende conto di aver ferito Marianne più volte a causa delle sue insicurezze.
La sceneggiatura eleva Connell e Marianne a simboli del disagio giovanile, le loro lotte sono state le lotte di tutti noi, così come le loro sconfitte, la loro continua ricerca di sé stessi e la loro confusione nel muoversi e comprendere la vita adulta. Impariamo a conoscerli in tutte le loro sfaccettature, comprendiamo le scelte che compiono e le loro motivazioni. Durante la serie rimaniamo immersi nell’intimità e profondo affetto che coinvolge i due, creando una storia senza tempo che riesce lo stesso ad innovare con la sua vulnerabilità.
Conversations With Friends (2022, trailer) è il secondo adattamento tratto dai romanzi di Rooney. In questo caso il risultato non riesce a raggiungere le stesse vette di Normal People. I due attori protagonisti (Joe Alwyn che interpreta Nick Conway e Alison Oliver che interpreta Frances Flynn) non sembrano avere alcun tipo di sintonia, problema che inevitabilmente influenza la miniserie, la quale risulta forzata nello sviluppo. Il sarcasmo originale del romanzo viene ridotto a semplice imbarazzo e mancanza di comprensione fra i due personaggi, lasciando al suo posto un vuoto narrativo.
La storia racconta della relazione adultera tra Nick (sposato con Melissa Baines, interpretata da Jemina Kirke) e Frances. I due personaggi risultano, però, bidimensionali e troppo spesso imperscrutabili. Non sono chiare le motivazioni, non è chiaro cosa provino l’uno per l’altra, non è chiaro neanche come mai i due siano attratti tra di loro. La lettura del romanzo diventa, quindi, necessaria per comprendere veramente i due protagonisti. I sentimenti dei personaggi vengono talvolta palesati tramite il dialogo, rendendo l’intreccio più comprensibile ma lasciando una generale confusione e una mancata opportunità per approfondire la storia in maniera più naturale.
I dialoghi e le dinamiche fra i personaggi sono il cuore pulsante dei romanzi di Sally Rooney. Riuscire a rendere giustizia all’opera originale e alla sua sincera rappresentazione di personaggi spesso irritanti, mai banali e sempre veri appare un’impresa ardua. I romanzi di Sally Rooney si distinguono per i dialoghi, non per l’azione, e questo può rendere un adattamento difficile.
Tuttavia, nel caso di Normal People sono proprio questi silenzi e dialoghi che a donare complessità e a rendere le frustrazioni dei personaggi “reali”. Nel caso di Conversations With Friends ognuno di questi elementi viene incompreso e banalizzato riducendolo a un insieme di scene scollegate che rendono difficile l’immedesimazione con Frances e Nick rendendo il progetto un’opportunità sprecata.