Non solo cinema! Alla sedicesima edizione della Festa del cinema di Roma sono stati presentati in anteprima assoluta i primi due episodi della nuova serie animata Strappare lungo i bordi (trailer) scritta, diretta e interpretata da Zerocalcare (Michele Rech), il noto fumettista italiano. Seppur solo un piccolo assaggio (che mette però l’acquolina in bocca), i primi due episodi riescono a rendere un’idea più che chiara dello stile, la narrazione e l’incredibile ritmo con cui la serie vuole presentarsi al grande pubblico. Prodotta e distribuita da Netflix, sarà composta da 6 episodi di circa 15 minuti ciascuno, rilasciati a partire dal 17 Novembre 2021.
La prima paura, che viene prontamente smentita da questo ottimo inizio, è la questione doppiaggio: nonostante l’indiscussa bravura nelle sue ormai celebri graphic novel, era legittimo avere quantomeno qualche dubbio nel vedere Zerocalcare dare la voce non a uno, bensì a tutti i personaggi della serie, eccezion fatta per quella dell’ormai famoso armadillo (interpretato da Valerio Mastandrea). Nonostante però questi timori, il risultato non risente affatto (almeno in questo caso) dell’inesperienza attoriale del fumettista.
Come da lui stesso ribadito nell’incontro che ha seguito la proiezione, l’idea è quella di rendere la narrazione come un racconto intimo tra amici, ragion per cui lo vediamo calarsi nelle voci dei vari personaggi, come se fosse lui stesso a raccontarne le gesta e le frasi. La scelta di far doppiare ad altri il tutto avrebbe forse snaturato e spersonalizzato la serie, senza poi menzionare l’effettiva (e anche un po’ inaspettata) bravura dell’autore, con cui ha reso alla perfezione questo clima che intendeva trasmettere. Aggiunto poi ai suoi continui rimandi autobiografici, rende la serie quanto più di personale ci si possa aspettare, ma allo stesso tempo comunque godibile da chiunque, anche come primo approccio a questo grande autore.
Lo stesso Zerocalcare dichiara la volontà, sia stilistica che narrativa, di traslare quello che è il suo stile dal fumetto alla serie animata. Nel fare ciò ammette di aver provato parecchia paura all’idea di snaturarsi e ha cercato con tutto se stesso di non voler far sembrare di aver svenduto le sue storie, cercando di trasmettere quanto più possibile il suo linguaggio, anche al di fuori del suo media d’appartenenza. Non mancano dunque continui rimandi ed elementi stilistici delle sue opere precedenti, ma soprattutto i celebri personaggi che lo hanno reso noto.
L’animazione con cui viene reso il tutto funziona alla grande e dona ancor più vita alle sue già molto dinamiche vignette. Visivamente si assiste ad un’esplosione di colori, frenesia e soprattutto di idee, che ci sovrastano piacevolmente senza un attimo di pausa, condite da un umorismo spassoso, a volte solo apparentemente becero e che proprio grazie a ciò rende alla portata di tutti riflessioni e spunti che di becero hanno ben poco. Ciò non lo eleva assolutamente ad un prodotto con chissà quali pretese educative e lo stesso autore ha dichiarato di non volere passare <<da prete o predicatore>>, ma quantomeno di non voler <<peggiorare>> lo spettatore una volta conclusa la serie.
Il fumettista ha inoltre sostenuto come Netflix sia stata di grande supporto e per nulla d’intralcio al processo creativo di questa serie, smentendo la grande pressione che spesso si tende ad associare a dei colossi simili. E non fatichiamo a credergli, dato che già nel primo episodio si arriva, anche più volte, a prendersi gioco del gigante americano. A sostenere ciò, dichiara anche di aver rifiutato in passato (o addirittura bloccato in corso d’opera) diversi lavori, proprio perché privato di questa libertà artistica per lui imprescindibile.
Prodotto che dunque si prospetta decisamente allettante e ricco di idee, tutte da scoprire. Non resta altro che attendere il 17 Novembre per sperare di poter estendere alle restanti puntate queste incredibili prime impressioni.