Willow, titolo originale Vrba (qui il trailer), è l’ultima fatica di Milcho Manchevski incluso nella Selezione Ufficiale della XIV Festa del Cinema di Roma.
L’opera macedone è suddivisa in tre storie viscerali ambientate in due epoche diverse. La prima racconta di una coppia di contadini che non può avere figli, a cui l’anziana signora del villaggio offre aiuto, in cambio del loro primogenito. Un anno dopo aver avuto il bambino tanto atteso, lei chiede il conto con una visita pretendendo di portare con sé il bambino. La seconda, invece, narra le vicende di un tassista che investe un uomo per la strada. Seduto da solo sotto la pioggia, aspetta la polizia mentre Rodna, una ragazza sconosciuta, lo ripara con un ombrello. Tre anni dopo sono sposati, ma anch’essi non possono avere figli. Finalmente la donna rimane incinta di due gemelli, ma uno dei due avrà dei gravi handicap. La terza ed ultima storia parla della sorella di Rodna, la quale ha adottato un bambino di 5 anni. Lui è molto intelligente, non parla e un giorno scompare. Tre storie per tre donne incredibili.
Cambiano i tempi, cambia la società, ma l’uomo, in fondo in fondo, non cambia mai. Non è una frase fatta, ma quello che questo talentuoso regista ci trasmette ad ogni singola inquadratura di Willow. Lo fa con un’onestà disarmante, ponendo di fronte il pubblico allo spettacolo – spesso macabro – dell’esistenza. Vrba è un ottimo esempio di Cinema che deve essere assolutamente visto.
Il filo che tiene in piedi il film è il salice (da qui il titolo willow). Con la prima storia l’opera si propone quasi come un film antropologico, riscoprendo vecchie usanze che, al giorno d’oggi, sembrano ormai sopite. Nella seconda parte del film, quando l’autore ci proietta nel mondo attuale il salice continua, in modo più velato, a portare avanti tutta la storia. Tutto ciò non è altro che una metafora della vita volta a riflettere sul suo significato e di come, col passare dei secoli, la situazione e le problematiche legate alla vita siano cambiate poco. Non c’è altro da rivelare; Willow è un’esperienza che va vissuta ad ogni costo, sensibilizza l’anima. Non è un caso se Manchevski guadagnò con il film Prima Della Pioggia il Leone d’oro nel 1994 ed è stato candidato all’Oscar per il miglior film in lingua straniera. Infine, il New York Times lo ha incluso nella guida alla lista dei migliori 1000 film mai realizzati.
Per quanto riguarda l’uscita italiana, purtroppo, ancora non si hanno notizie ufficiali.