Tra i tanti titoli italiani prodotti durante la seconda guerra mondiale e considerati perduti o difficilmente reperibili vi sono ben due film con Erminio Macario protagonista, La zia di Carlo del 1943 di Alfredo Guarini e Macario contro Zagomar dell’anno successivo, diretto da Giorgio Ferroni. Ricercato per anni da studiosi, appassionati nonché dai stessi figli dell’attore torinese, Macario contro Zagomar in questi giorni è saltato fuori grazie a una copia 16mm acquisita da un collezionista di Lucca. Completa di tutta la pellicola (94 min.), con qualche ovvio salto, taglio e segno di deterioramento dovuto all’usura, questa copia, probabilmente stampata negli anni Cinquanta per il circuito del noleggio e per le sale cinematografiche parrocchiali, ci consentirà finalmente di riassaporare questo piccolo tesoro nascosto del cinema comico italiano.
Il film racconta di Zagomar, bandito parigino che rapisce la figlia di uno scienziato. L’assistente di quest’ultimo, ovvero Macario, farà però l’impossibile per liberare la ragazza dalle grinfie del malvivente. Nel cast sono presenti, oltre a Macario, Nino Crisman nei panni di Zagomar, mentre la ragazza è interpretata da Nada Fiorelli. Gero Zambuto veste invece i panni dello scienziato, in quella che è stata tra l’altro l’ultima apparizione dell’attore siciliano, che morirà l’11 gennaio 1944, pochi mesi dopo la fine delle riprese, avvenute tra maggio e luglio 1943.
Come spiegheranno molti anni dopo allo storico e giornalista Francesco Savio sia Macario che il regista Ferroni, il film inizialmente si sarebbe dovuto intitolare “Macario contro Fantômas”, e sarebbe dovuto essere a tutti gli effetti una parodia del personaggio nato dalla penna di Marcel Allain e Pierre Souvestre, ma all’ultimo gli autori del film si videro costretti a cambiare il nome del personaggio per ragioni di copyright. «Disgraziatamente i produttori non avevano comprato i diritti e abbiamo dovuto cambiare tutti i nomi» ricorderà Ferroni al microfono di Savio. «E’ stata una rovina, almeno per me. La mia era l’esatta parodia di Fantomas, che diceva “imbecille” ogni momento, tutte le gag prendevano di mira il Fantômas originale». Esistono, tuttavia, alcuni manifesti con il titolo iniziale “Macario contro Fantômas”
Girato in un periodo drammatico per il nostro paese (e per il mondo intero), in teatro di posa «con tutti gli elementi realistici che ci sono nei film del genere, le fogne di Parigi, il palcoscenico dell’Opera» ricorda sempre Ferroni, il film esce in sala nel dicembre 1944 (visto censura n. 8 del 4-12-1944), quasi un anno dopo le riprese. Girato quindi durante le ultime settimane dell’Italia fascista prima dell’invasione tedesca e uscito con quasi tutta la penisola prossima alla fine del conflitto, il film (di produzione Scalera-Incine) tuttavia non ottiene grande successo e con il tempo verrà velocemente dimenticato. Diventerà comunque oggetto di culto e curiosità soprattutto per la sua irreperibilità. Ci auguriamo di poter vedere presto sugli schermi, grazie a questa copia, le immagini del comico contro l’imitazione del celebre bandito francese, eroe della letteratura d’appendice del secolo scorso.