RITRATTO DI FAMIGLIA CON REATO: LA SCRITTURA DEI VALORI SECONDO KORE-EDA HIROKAZ

In tempi di crisi economica, di perdita dei valori e di distruttivo individualismo  Kore – Eda Hirokazu offre la sua cura raccontando con la delicatezza di Ozu e l’ambizione di Kurosawa una storia di ladri e piccoli criminali, emarginati dalla società e rigettati dalle convenzioni sociali che riescono a costruire una famiglia con più successo dei nuclei tradizionali. Shoplifters – Manbiki Kanzoku esplora un lato oscuro e povero del Giappone, una periferia ignorata e dalla quale distogliamo lo sguardo che pulula di umanità e profondità.

La storia di un gruppo di persone composta da una donna in pensione, una criminale, un ladro, una spogliarellista e due bambini abbandonati e vittime di violenze domestiche che si riuniscono e compongono partendo dal loro più profondo dolore un nido caldo ed accogliente, una casa viva e pulsante, ricca di umanità e solidarietà che mostra come le regole, le convenzioni ed i vincoli di sangue siano irrilevanti in paragone ai valori di amore ed accoglienza che ogni singolo essere vivente può avere per i suoi simili. Kore – Eda riesce a dedicare ad ogni singolo personaggio uno spazio adeguato, uno spessore psicologico ed un conflitto interiore pienamente amalgamato con il resto dei protagonisti e con il flusso del racconto.

Il film coinvolge emotivamente dalla prima scena all’ultima e la messa in scena privilegia con successo la qualità degli attori rispetto alle soluzione sceniche portando i protagonisti ad un contatto emozionale profondissimo con lo spettatore. Kore – Eda Hirokazu dimostra in pieno la qualità ed il valore del cinema giapponese.

 

di Daniele Clementi

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