Dopo solamente una singola fortunata stagione, ecco arrivare il primo special audiovisivo dell’anime Re:Zero – Starting Life in Another World (di cui abbiamo già parlato qui) che, contrariamente ad ogni previsione, vira verso la commedia natalizia e il demenziale con qualche parentesi ammiccante per il pubblico maschile più sporcaccione.
Memory snow è uno special di sessanta minuti che in Giappone ha anche avuto la diffusione per qualche giorno nelle sale cinematografiche con un piccolo teaser esclusivo della seconda stagione, attualmente ritardata da emergenza Covid. Sulla scena c’è il nostro Saburo alle prese con una misteriosa glaciazione del palazzo nobiliare in cui è ospite, che si rivelerà essere un eccesso di magia della creatura semidivina Puck, rilasciata sotto forma di flatulenza glaciale. Più che un vero special, Memory snow si rivela imprevedibilmente una versione demenziale dell’anime fantasy regolare, dove non succede nulla di quello che canonicamente si dovrebbe verificare. Sebbene il racconto si collochi alla fine del secondo arco narrativo della prima stagione, è connesso il meno possibile con la continuità della storia ed è in sostanza un divertissment per i fan del manga e dell’anime in attesa di un prodotto regolare da rilasciare sul mercato.
Tutti i personaggi della serie sono coerenti con i loro ruoli e con le azioni che li hanno distinti nella serie regolare, eppure sono tutti sopra le righe e fanno cose imbarazzanti e ridicolmente radicali. Gli autori virano nel demenziale le caratteristiche del prodotto e dei suoi personaggi, mantenendoli coerenti con la struttura ufficiale, ma radicalizzandone lo scopo nella sceneggiatura ed evidenziandone i paradossi, creando così una piccola opera a metà fra l’approfondimento delle psicologie dei personaggi e l’autocritica degli stessi autori sul proprio lavoro. Un gioco per i fan che, sdrammatizzando i personaggi, aiuta a capire alcune caratteristiche base della struttura narrativa. Infatti riducendo ad una dimensione comica le caratteristiche dei personaggi, si crea un prodotto che fa sì che lo spettatore possa capire al meglio la loro funzione all’interno del racconto e le dinamiche dei rapporti.
Se non si può evitare di ridere per alcune gag, si resta anche stupiti per come queste ultime siano perfettamente coerenti con i personaggi, la sensazione è quella di osservare i personaggi da un filtro che li deforma e li trasforma in marionette. Infine gli autori non hanno mancato di giocare con le fantasie degli adolescenti giapponesi (o forse dei quarantenni giapponesi) portando le due figure femminili più importanti, Rem ed Emilia, in situazioni imbarazzanti e leggermente erotiche a causa di una sbronza, con tanto di povero Saburo che lamenta di non avere un cellulare per fare foto ricordo della situazione, rivelandoci però che la sua attrazione non è assolutamente solo per la tanto desiderata Emilia.