Si è aperta la terza giornata del Festival del cinema di Pesaro con una sessione di domande per i quattro registi in concorso per il Premio Lino Miccichè, moderata dal direttore Pedro Armocida. A seguire, la presentazione del premio Bookciak, Azione!. L’incontro si è concluso con la proiezione di due cortometraggi
Ha aperto il Q&A, collegata dalla Corea del Sud, Minjung Kim in concorso con The Red Filter is Withdraw. Le grotte naturali e i bunker dell’isola di Jeju figurano come trauma storico a causa dello sfruttamento militare del luogo, ma anche come metafora tra paesaggio naturale e forme semantiche del cinema. Riporta l’autrice: «È molto difficile guardare un luogo senza idee preconcette e ricavarne invece un’osservazione oggettiva».
L’incontro con gli autori è proseguito con l’intervento di Luiza Gonçalves, regista argentina, e la presentazione del suo A banana Tree is No Coincidence. Racconto che ha per oggetto la coltivazione di alberi di banano come metafora di una preservazione identitaria di un popolo che chiede aiuto, nonché riflessione su un passato coloniale. Riguardo le tecniche di realizzazione, l’autrice ha mescolato tecniche eterogenee: «È importante coniugare diverse forme cinematografiche, artistiche e sonore […] sapevo che volevo utilizzare tante tecniche ma queste tecniche le volevo scoprire in corso d’opera»; ai più moderni strumenti di ripresa ha alternato brevi frame colorati che ricordano le stesse tecniche artigianali usate per la colorazione del vetro.
A seguire, è intervenuto in presenza il regista italiano Gianmarco Donaggio, rispondendo alle domande sul suo cortometraggio Manifestarsi. A mediare l’incontro è stato Anthony Ettorre. L’autore ha raccontato le sue esperienze formative in ambito lavorativo e artistico; la sua vicinanza al mondo della direzione della fotografia nonché il suo immenso amore per la sperimentazione e la ricerca. Donaggio ha sottolineato, infine, come per lui la cosa importante sia stata liberare dalle sovrastrutture e dai “concettualismi artistici” il testo audiovisivo – tanto visivo, quanto uditivo – rimarcando anche l’importanza del suono, troppo spesso trascurato. Donaggio è stato infatti autore anche delle musiche sintetizzate elettricamente. «Tutto è partito dall’attrazione verso i vecchi manifesti, in cui l’immagine ormai si è persa e attraverso la costruzione dell’ottica questa immagine viene ricostruita».
Conclude l’incontro con gli autori Eryk Rocha, regista di Edna, in collegamento da San Paolo; a mediare la conversazione è stata Paola Cassano. L’intervento è stato preceduto da un commosso omaggio di Bruno Torri al grande Glauber Rocha, padre del regista. Ringraziando Torri per le sensibili parole, Rocha ha voluto rimarcare l’importanza storica che il Festival del nuovo Cinema di Pesaro ha avuto per il cinema brasiliano e, in generale, per quello sudamericano. Ednaè il racconto di una donna realmente esistita e della sua terra costruita sul massacro e sulla rovina. Fu l’incontro con la protagonista a far nascere il film: «Tutta la ricerca precedente è stata importante ma il rapporto con la donna è stata la radice del lavoro […] il film è un’estensione della resistenza di Edna, della sua poesia, dei suoi scritti e del dolore subito». Ha poi preso la parola Adriano Aprà, che ha voluto esprimere un ultimo omaggio al padre Glauber e al Cinema Novo.
La seconda e ultima parte del matinée, presentata dal direttore Pedro Armocida si conclude con l’incontro con Gabriella Gallozzi, fondatrice del premio Bookciak Azione!, nato nel 2012. Vengono scelti ogni anno dei testi selezionati da editori indipendenti, da cui poi vengono tratti dei cortometraggi. Il tema di quest’anno è la “resistenza”. Il presidente di giuria sarà il fumettista Zerocalcare. Sono stati infine presentati i trailer di due corti in concorso per il premio: Tempo fermo, ispirato al libro Gli occhi degli alberi e realizzato dalle donne della casa circondariale del carcere di Rebibbia e Tutti i giorni della mia vita, ispirato all’omonimo libro di Abbie Greaves.
Scritto da Mattia Pizzari, Giuliano Tomarchio e Valentino Pirola
A seguire l’intervista a Gianmarco Donaggio.