Nessuno vuole morire da solo. Fortunatamente in Nonostante (trailer), diretto da Valerio Mastandrea, che lo vede anche come attore protagonista, tutte le anime vagano in compagnia; almeno fino a un certo punto. La bizzarra storia di Mastandrea ritrae gli spiriti di pazienti in coma che, separati dai loro corpi, attendono la morte (o il risveglio) tra le stanze di un ospedale. Appese ad un filo che potrebbe spezzarsi da un momento all’altro, queste anime sono portate a comprendere il vero valore delle piccole cose e delle relazioni umane. Dunque Nonostante propone un’idea di purgatorio decisamente interessante, che permette alla sceneggiatura di elaborare originali riflessioni sulla morte, spesso ribaltando i ruoli di chi compiange e chi è compianto.
Sebbene parta da una premessa piacevolmente insolita, il film comincia un po’ sottotono: il suo primo atto cerca di presentare l’ospedale e i pazienti che lo abitano provando ad intavolare dialoghi di apparente profondità, tuttavia senza riuscire a raggiungere uno spessore emotivo degno di nota. È in questa fase che il protagonista senza nome conosce la sua Lei (Dolores Fonzi) – anch’ella spirito anonimo – dando il via ad un travagliato tentativo di costruire un rapporto. Se anche il personaggio di Mastandrea mette in chiaro fin da subito di non intendersi molto di relazioni, il legame tra questi due personaggi vive di alti e bassi: tanti sono i momenti emozionanti, quanti quelli forzati e poco credibili. Il risultato non può che essere un parlare continuo in cui solo pochi dialoghi approdano ad un vero significato emotivo. Anche la regia di Mastandrea, in questa prima parte, seppur giocando su alcune idee visive interessanti, sembra più un collage di diversi tipi di ripresa, quasi come se fosse un’esercitazione o un compito in classe.
Tuttavia, la seconda metà del film sorprende di continuo con molte originalissime inquadrature e una gestione delle location e dell’illuminazione parecchio suggestiva. In particolare le sequenze della piscina e della “bufera”, per quanto in apparenza “artigianali”, risultano decisamente evocative. Insieme al comparto tecnico del film si evolve anche la profondità della sua scrittura. Gli spiriti dell’ospedale, convinti fino a quel momento di poter vivere un soggiorno tranquillo, sono costretti a chiedersi quale sia il vero significato della felicità e cosa siano disposti a lasciar andare per raggiungerla. Da qui, i personaggi arrivano tutti al loro epilogo in maniera emozionante, conducendo ad un finale di ispirazione dantesca carico di determinazione.
Forse poco chiaro, forse troppo criptico, forse poco ispirato a tratti, Nonostante resta comunque un film assai godibile e capace di emozionare. Certamente si può considerare un buon esordio per il regista Mastandrea, di sicuro ancora acerbo, ma dotato di grande inventiva in alcuni momenti. Grande celebrazione della vita e della quotidianità, si tratta di un’opera che esorta lo spettatore a ricongiungersi con sé stesso, a riprendere la propria vita in mano, a non temere la sventura e a cogliere l’attimo, mentre si aspettano di nascosto le gioie che può riservare il domani.
Buongiorno, grazie per la recensione, solo una precisazione: “Nonostante” non è l’esordio registico di Valerio Mastandrea che ha già diretto “Ride” nel 2018.