MaXXXine, la recensione: Mia Goth e Ti West sono tornati

«Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti». Era il 1968 quando Andy Warhol profetizzò un mondo non troppo dissimile dal nostro, una realtà in cui ognuno è alla ricerca di quei 15 minuti di visibilità, che conferiscono un senso di gloria e di totale accettazione. Che sia per voler fuggire dalla quotidianità o dalla noia, oppure per il gusto di elevarsi al di sopra degli altri, molti sono i motivi che conducono alla bramosia di fama. L’ utilizzo dei social nell’era contemporanea ha soltanto accentuato un sentimento preesistente, rendendo ogni minima interazione l’anticamera dei riflettori di un palcoscenico. Cosa siamo disposti a fare per raggiungere la fama? Quali sono le conseguenze di una tale voglia di diventare celebri? Queste sono le tematiche principali trattate in MaXXXine (trailer), terza pellicola della saga diretta da Ti West con protagonista Mia Goth.

Dopo il massacro raccontato in X, Maxine si trasferisce nella Los Angeles degli anni ‘80 alla ricerca di fama e successo. Continuando la sua carriera nel porno, la giovane si aggira in una città mai così divisa, da un lato i limitanti e asfissianti fondamentalismi cattolici, dall’altro una sfrenata e inarrestabile emancipazione sessuale. Nella città dei sogni e del peccato nessuno è più al sicuro, ma la protagonista è tutt’altro che vittima degli eventi, punendo chi la perseguita, trasformandosi in una violenta ed efferata carnefice. Durante la sua ascesa al successo, Maxine tenta di prendere parte alle riprese di un film nel ruolo di attrice principale, ma un serial killer tormenta Hollywood, uccidendo giovani peccatori come lei, marchiandoli con la stella di satana.

Martin Scorsese ha recentemente dichiarato di essere un fan della trilogia di Ti West, affermando quanto questa fosse «profondamente cinematografica e coraggiosa». Non si può far altro che concordare con uno dei maestri della settima arte, specialmente se si considera quanto la saga sia frutto di una grande consapevolezza del genere di riferimento. Ogni capitolo ha un immaginario specifico da cui trae ispirazione: lo slasher anni ’70 che ha ispirato X, il musical anni ’30 in chiave horror di Pearl e il b-movie anni ’80 di MaXXXine. In perfetto stile tarantiniano, Ti West racconta del cambiamento dell’industria Hollywoodiana dell’epoca, utilizzando un b-movie per mostrare la rivoluzione che ha permesso il successo di questo genere.

MaXXXine è un film ricolmo di grandi attori (Giancarlo Esposito, Kevin Bacon) che danno sfoggio di sé con interpretazioni brillanti. Questi, però, vengono eclissati dal volto simbolo dell’intera saga: Mia Goth. La fragile psiche di Maxine è ricolma di pensieri, di ansie e preoccupazioni, ma una più di tutte grava su di lei. «Tu sei come me», una frase detta in punto di morte da un’anziana donna rabbiosa per non aver vissuto la vita desiderata, invidiosa del giovane corpo di Maxine e della sua tenera età, invidiosa della sua emancipazione sessuale, perché lei è tutto ciò che avrebbe potuto essere.

Questa era Pearl, un alter ego più che un villain, alla quale Maxine resterà profondamente legata, o tormentata. Lo spirito di Pearl infesta i sogni e la mente della protagonista, minacciandola con incubi peggiori della morte stessa, incutendo in lei il timore di poter diventare, un giorno, un’anziana che guarda il mondo da una finestra invece di farne parte. Ciò che teme Maxine è di svegliarsi fra molti anni, con il corpo martoriato dalle rughe e dalla vecchiaia ed un uomo affianco che non ama ma che le fa compagni; guardarsi allo specchio senza riconoscersi e chiedendosi cosa ne è stato dei suoi sogni. Finire nell’oblio, dimenticata da tutti in una villa in campagna, questo è il peggior destino che Maxine può subire: essere come Pearl.

Così Maxine Minx torna in scena in uno dei film più grotteschi degli ultimi anni, che abbraccia completamente il genere di cui parla, diventando un b-movie con numerosi pregi e difetti. Nel film, infatti, proprio a causa della sua natura, non tutto viene raccontato nel modo più efficace, e la trama stessa, ricolma di elementi narrativi, assume dei risvolti decisamente inaspettati e surreali. MaXXXine non raggiunge le vette qualitative di Pearl ma, nonostante questo, il film rappresenta una degna chiusura della saga. Nel caso in cui non siate convinti di vederlo sappiate che Ti West è all’apice del suo citazionismo, omaggiando Hitchcock con un intero inseguimento sul set del Bates Motel di Psycho.

Al cinema dal 21 Agosto.

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