Immaginate di dover seguire una ricetta: in un recipiente mettete un po’ di mostri, della fantascienza, un pizzico di comedy, e mescolate il tutto versando quel che serve di rom-com; ciò che si ottiene è Love and Monsters (trailer), film diretto da Michael Matthews, distribuito da Netflix e prodotto da Dan Cohen e Shawn Levy – gli stessi produttori di Stranger Things. Il film vede come protagonista assoluto l’attore Dylan O’Brien, famoso soprattutto per la trilogia Maze Runner, seguito da attori secondari come Michael Rooker e Jessica Henwick.
La pellicola si apre con la voce narrante del protagonista, la quale ci spiega come delle reazioni nucleari – derivanti da missili sparati nello spazio per distruggere un asteroide in rotta di collisione con la Terra – abbiano mutato, come conseguenza, il DNA di animali a sangue freddo rendendoli enormi e mostruosi, costringendo così l’umanità a rifugiarsi in bunker sotterranei nei quali si formeranno diverse colonie. Nel frattempo, due giovanissimi amanti Joel (O’Brien) e Aimee (Henwick), a causa di tutto ciò, sono costretti a dividersi. Dopo sette anni dalla mostruosa apocalisse, il protagonista si decide a compiere un viaggio di 130 km nell’ormai pericoloso mondo esterno per cercare di rincontrare la sua dolce metà. Ma in tutto questo Joel sarà costretto ad affrontare non pochi pericoli.
Inizialmente il film sembra seguire la trama di Zombieland ma senza zombie, mostrandoci un mondo post-apocalittico in realtà adatto anche per una visione family friendly. Il protagonista Dylan O’Brien interpreta un personaggio con un carattere insicuro ed impacciato – totalmente opposto al carattere mostratoci in Maze Runner – ma riesce comunque a muoversi molto bene in questo mondo, affrontando un viaggio dell’eroe vogleriano che lo porterà a crescere. Il percorso di O’Brien è costituito da una recitazione convincente e adatta alla pellicola, confermandolo come un attore molto versatile in questa tipologia di ruoli a metà strada tra il ragazzo e l’adulto.
Il regista Michael Matthews, al suo secondo film, si mostra abile nella direzione: ben strutturata e ottimamente enfatizzata nella messa in scena dell’atmosfera post-apocalittica, dove si crea un ottimo connubio con le scene action e quelle dialogate. Lungo il film troviamo dei collegamenti intertestuali molto piacevoli ed eleganti, ma per nulla ridondanti, come il riferimento a Stand By Me, oppure il cane compagno di viaggio (Boy) che ricorda quello di Will Smith in Io sono Leggenda, fino ad arrivare a certi mostri che invece sono a metà strada tra Stranger Things (per ovvi motivi) e Tremors. Il tutto è accompagnato da ottimi effetti speciali, soprattutto nella costruzione dei mostri realizzati in computer grafica da Matt Sloan, Genevieve Camilleri, Matt Everitt e Brian Cox: non a caso il film è candidato ai premi Oscar 2021 nella categoria migliori effetti speciali. Un peccato non poterne godere in una sala cinematografica.
Love and Monsters illustra un mondo per certi aspetti vicino al nostro, a causa della pandemia che stiamo vivendo, ma riesce ad affrontarlo in maniera ottimistica grazie ad una sottile ironia e con la giusta dose di leggerezza, mostrando come certe volte diverse sfide che la vita ci pone davanti possono essere affrontate singolarmente mentre altre volte è necessario uno spirito di gruppo per poter rinascere più forti. Le creature mostruose portano ad una riflessione più ampia: forse non sono davvero loro i mostri, o per lo meno non tutti. Infatti in questo scenario apocalittico – che ricordiamo essere causato alla base dall’uomo – vediamo, ad un certo punto, l’essere umano stesso rispecchiarsi come reale antagonista, mettendo per un momento in secondo piano i mostri che popolano il pianeta, un po’ come avviene nella serie di The Walking Dead.
Indubbiamente Love and Monsters è un film che metaforicamente vuole far riflettere gli spettatori su diversi punti, ma soprattutto quello che vuole comunicarci esplicitamente è che ognuno di noi, ad un certo momento, è costretto ad affrontare i propri mostri per superare gli ostacoli della vita. In conclusione, la pellicola è veramente godibile e adatta al preciso momento storico, riesce a strappare un sorriso quando serve e allo stesso tempo rendere avvincente il percorso del nostro eroe.