Ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca l’ultima puntata – e scena – della seconda stagione de Le terrificanti avventure di Sabrina. La protagonista vedeva il suo amato Nicholas (Gavin Leatherwood) essere portato agli Inferi da Madam Satan (Michelle Gomez) diventato il contenitore di Lucifero (Luke Cook). Il 24 gennaio Netflix ha riaperto le porte alla terza stagione (trailer), o meglio terza parte, di questo viaggio nel mondo delle streghe di Greendale. Sabrina (Kiernan Shipka) è più che determinata nel riprendersi il suo amore perduto, non consapevole che la scelta di discendere negli Inferi porterà conseguenze che si ripercuoteranno sul destino dei mondi terreni e non.
La nuova trama torna a mostrare, come nelle precedenti stagioni, una Sabrina temeraria e più che indipendente per essere una teenager di sedici anni. Il suo temperamento dinamico e risoluto dà allo spettatore, in ogni episodio, la conferma che la ragazza abbia la stoffa per essere una vera strega e una perfetta erede al trono all’Inferno, accanto al padre Lucifero. La giovane rappresenta la donna al potere per eccellenza. Colei che riesce a mantenere saldo il timone della nave e salpa sicura verso qualsiasi sfida le si presenti davanti. Ma dietro ogni donna invincibile c’è anche una solida famiglia alle spalle che la sostiene. In questo caso specifico quella di Sabrina è tanto presente quanto sempre più forte, seppur verso la fine sia messa in discussione per un breve lasso di tempo.
Ne Le terrificanti avventure di Sabrina c’è anche qualche considerazione da fare riguardo le connessioni con la nostra cultura, letteratura e religione. Nel primo episodio la professoressa Wardwell (Michelle Gomez), ripreso possesso del suo corpo dopo essere stata posseduta da Lilith/Madam Satan, sfoglia la Divina Commedia di Dante Alighieri per comprendere meglio gli incubi che la pervadono di notte. Per giunta da Alighieri è stato preso più di uno spunto per rappresentare l’Inferno nella serie. Emblematico è poi lo scontro fra cristianesimo e paganesimo che caratterizza il corpus principale di questo nuovo sviluppo. Vengono infatti menzionate a grandi linee alcune tappe salienti che hanno caratterizzato la vita di Gesù.
Le terrificanti avventure di Sabrina è una serie TV di tutto rispetto, ma qui il produttore esecutivo Roberto Aguirre- Sacasa ha peccato di presunzione. Nella grande carovana di personaggi che ritornano e ai quali in questo terzo round vengono affidate sottotrame più o meno interessanti, si lascia qualcosa indietro: la loro essenza e particolarità. Non vengono strutturate e spiegate con chiarezza le loro azioni e reazioni. La trama subisce un sovraccaricamento di avvenimenti che spesso non raggiungono nessun climax. La narrazione è talmente ricca di storie che si accavallano le une sulle altre da non permettere di seguire realmente nessuna vicenda poiché queste si interrompono all’improvviso passando ad altri racconti. Ciò accade perché si ha la fretta di concludere tutto e subito e soprattutto negli ultimi due episodi c’è molta confusione e molta urgenza di dare di nuovo un filo narrativo logico. L’ultima nota stonata è uno sbalzo temporale trattato e scritto piuttosto male, con il rischio di non dare l’effetto desiderato alla trama che si sta cucendo e di tirare gli eventi all’eccesso.
Nel complesso la serie resta però un buon prodotto fantasy, una sorta di Piccoli Brividi che ruba il cuore a tutti i ragazzi che hanno la passione dell’horror e del mistico.