Porco Rosso (qui il trailer) è una storia che accorda elegantemente l’attitudine al fantastico tipica dello Studio Ghibli e l’ambientazione storico-realistica in Italia. Il protagonista, Marco Pagot è un aviatore che dopo aver preso parte alla Prima Guerra Mondiale, rimane trasformato in un maiale antropomorfo (firma favolistica e forse simbolica di Miyazaki), e decide di ritirarsi a vivere perseguendo una propria libertà. Tale ricerca si traduce nell’ostilità al regime fascista e alle sue derive che cercano di coinvolgerlo; passa quindi le sue giornate in solitario, tra la tranquillità del suo rifugio naturale da qualche parte nel Mar Adriatico e alcuni combattimenti aerei a bordo del suo idrovolante verniciato di rosso (da qui Porco Rosso, il nome con cui è conosciuto). Nel film l’idea di Resistenza non viene trattata direttamente, ma suggerita: Marco non vuole rientrare nell’Aeronautica e tornare a servire lo Stato, perché lui la guerra l’ha tragicamente vissuta e ne porta ancora le cicatrici; Gina, amica da sempre di Marco, ha affrontato diverse perdite di uomini che ha amato in seguito a operazioni belliche, e nel locale della seconda sequenza del film è lei a intonare la canzone francese Le temps des cerises.
Le temps des cerises è una canzone scritta da Jean-Baptiste Clément, socialista francese, nel 1866, sulle note musicali di Antoine Renard. La canzone venne successivamente assunta come simbolo della Resistenza nella Settimana di sangue (21-28 maggio 1871), ovvero la repressione armata che mise fine all’esperienza della Comune di Parigi, a cui partecipò lo stesso Clément. Uno dei motivi principali di questa associazione fu probabilmente la dedica che l’autore fece a posteriori, all’indirizzo di una giovane ragazza che visse insieme a lui i difficili giorni finali della Comune. Però Le Temps des cerises è una canzone che parla d’amore, della primavera e delle ciliegie come sue piccole vive manifestazioni. La stessa Settimana di sangue si verificò in piena primavera, fu una coincidenza che caricò ancora più di significato la canzone.
Il brano fu interpretato poi da personaggi rispettabili della musica francese del Novecento: Juliette Gréco, coinvolta da giovane nella Resistenza in Francia; Charles Trenet, che la incise nel 1942, pieno periodo dell’occupazione nazista; Yves Montand, figlio di socialisti italiani emigrati in Francia negli anni Venti, solo per citarne pochi. La portata storica e simbolica della canzone è sembrata arrivare fino in Giappone, intercettata da Miyazaki, che la inserì come tema nel suo film. Una scelta simile lascia supporre la trasversalità del concetto di Resistenza, che anche grazie a canzoni popolari europee ha fatto il giro del mondo.
Il “tempo delle ciliegie” (dal nome della canzone) sembra coincidere con il tempo dell’amore, della nascita di qualcosa, che secondo il testo di Clément è molto breve, e invita a viverlo appieno perché è di quel tempo che poi se ne conserva il ricordo. In fondo Porco Rosso è un film che parla d’amore: non è un caso che si apra proprio con Le Temps de cerises, in un primo momento udibile in sottofondo e poi cantata da Gina, come a voler sancire l’inizio del film come l’inizio di quel “tempo delle ciliegie”. Sarà così soprattutto per Fio, una giovane ragazza che condividerà con Marco la passione per l’aviazione, ricostruendo il suo idrovolante per permettergli di affrontare una sfida aerea lasciata in sospeso. Ciò che accadrà in ‘quell’estate sull’Adriatico’ entro cui si sviluppa il film, sarà infatti un’esperienza che lascerà un ricordo nel cuore in tutti i personaggi.
Porco Rosso è pronto ad attraversare di nuovo l’Italia, stavolta su Netflix, dal 1° febbraio.