Thanatos, la morte inspiegabile, è la protagonista di questa vicenda ai limiti del surreale, dove erutta l’inconscio, come “lava che dalla bocca terrifica, sbava” – come canterebbe Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. Rimaniamo anche noi attoniti e sbigottiti di fronte a fatti realmente accaduti che ci lasciano ancora increduli e dubbiosi sul caso Orlandi. Eppure, secondo Socrate, è proprio questo l’atteggiamento giusto per studiare la nostra anima, ancora oggi.
Ciò di cui siamo sicuri è la qualità dell’ultimo film di Roberto Faenza, La verità sta in cielo. L’intento del film è vigoroso, proprio come il vir latino dell’antica Roma, presuntuoso conquistatore del mondo. Siamo proprio a Roma, dove si sono svolti i fatti e dove è stato anche girato il film. La capitale fa da sfondo, come un dipinto diegetico in continuo mutamento.
Cangianti e luminosi sono i protagonisti del film. Riccardo Scamarcio veste i panni di Renato de Pedis con l’eleganza romana, che a volte qui, tra le mura di Roma, è sinonimo di spavalderia cavalleresca. Sensuale, affermato professionista, padrone della sua recitazione – troppe volte messa in discussione – Scamarcio è ancora una volta impeccabilmente soddisfacente.
Imbizzarrita e stravolta è Sabrina de Pedis, interpretata al meglio da Greta Scarano, attrice emergente, che non finisce mai di stupirci. L’abbiamo vista in Suburra come personaggio borderline e la ritroviamo qui nei panni di un personaggio che impone la propria fisicità alla bellezza dell’attrice, la quale ha dovuto subire un notevole restyling per interpretarla. Neanche trucco e parrucco coprono però la sua dote interpretativa.
Mentre all’attrice Valentina Lodovini i latini direbbero quam pulchra est, quanto sei bella diremmo noi oggi – a Roma quanto sei bona. Femminile, sicura, padrona di sé ed elegante sulla scena, la Lodovini qui è una fiera giornalista dedita al suo lavoro e alla Verità.
Professionale nel suo inglese, Maya Sansa incarna una giornalista attenta e scrupolosa, a tratti ingenua, ma mai scontata. Leggiadra e sofisticata come una musa greca, l’attrice lavora con il regista, Roberto Faenza, con una musicalità e una spontaneità propria di versi omerici cinematografici.
Con lei anche Shel Shapiro. Cantante, musicista e produttore che respira l’aria londinese ed esibisce in scena un inglese affascinante che caratterizza il suo personaggio, per niente secondario.
L’intero cast mostra peculiari capacità tecniche e interpretative ma non si lascia oscurare dalla magnificenza di Roma, che ci incanta tra rovine, bellezze e segreti storici tutti ancora da scoprire.
La verità sta in cielo sprigiona, come leoni romani incattiviti, segreti di una capitale-dipinto, che non finisce mai di sorprenderci, neanche al Cinema.
Francesca Armanelli