L’estate più calda (trailer) è più di un film da guardare per passare una serata estiva. È qualcosa che sa trasportare lo spettatore dove vuole, giocando con le sue emozioni. Pur trattandosi di una commedia, il suo sviluppo narrativo sa essere intrigante, spostando costantemente l’attenzione tra un personaggio all’altro.
Un racconto che sembrerebbe focalizzarsi sull’estremo tentativo di Valentina (Alice Angelica) di provare a perdere la verginità, aiutata dall’amica Lucia (Nicole Damiani), diviene ben presto una storia d’amore con un insolito protagonista: Don Nicola (Gianmarco Saurino), il nuovo diacono di paese. L’estate più calda argina progressivamente il personaggio di Valentina, il cui desiderio diviene sempre meno rilevante, sia per la storia che per lo spettatore. Da desiderio irrealizzabile, quello della ragazza si trasforma in semplice capriccio e, in fondo, va bene così. La storia di Valentina non è il fulcro de L’estate più calda. Lo dimostra la tanta discrezione su quel momento di “intimità” tra lei e Don Nicola, i cui dettagli non verranno mai rivelati. In un abile utilizzo del montaggio ellittico, lo spettatore viene tenuto sulle spine per poi quasi scordarsi dell’iniziale curiosità che aveva su quella reticenza. Non serve sapere cosa è successo, non è su di lei che lo spettatore deve soffermarsi.
Sono i personaggi di Don Nicola e Lucia a coinvolgere maggiormente lo spettatore dal punto di vista emotivo, con la loro insolita storia romantica. Nell’osservare lo sviluppo degli eventi, tuttavia, emerge una caratterizzazione poco dettagliata dei due giovani innamorati, specialmente di Don Nicola che, tra i due, è quello che, ad inizio film, sembrerebbe avere più potenziale in termini di evoluzione e di profondità psicologica. Non è chiaro fino in fondo cosa spinga i due a fare le scelte che fanno, perché L’estate più calda non ne parla abbastanza e non fornisce allo spettatore gli elementi sufficienti per comprenderlo.
In un lungometraggio che sa giocare con la simbologia, contrapponendo la ricorrenza della tematica religiosa a quella della perdita della verginità, inserendo (per vie traverse) la ricerca della felicità, ciò che si deduce è la volontà di mettere troppa carne al fuoco, puntando su tanti elementi che poi finiscono per eclissarsi tra loro. Se è vero, quindi, che L’estate più calda sa emozionare e sa trasportare il pubblico, non risultando mai noioso o piatto in termini di ritmo, è anche vero che, nel concludersi, lascia agli spettatori la sensazione di non essere riusciti a capire fino in fondo il significato del lungometraggio.
In un film che si alterna tra romantico e commedia, la scelta di inserire istituzioni come Stefania Sandrelli e Nino Frassica nel cast si rivela azzeccata. L’attore di Don Matteo, in particolare, non risulta mai banale pur utilizzando la medesima tipologia di gag che da anni lo caratterizza. Frassica, inoltre, conferma la sua poliedricità attoriale, risultando a suo agio, come ampiamente dimostrato negli anni, sia nei momenti comici sia in quelli riflessivi.
L’estate più calda, infine, sceglie di ricorrere ad un finale coraggioso, non puntando sul classico, e a volte banale, happy ending. Una chiusura che ha un suo impatto, ma che avrebbe potuto essere maggiore qualora si fosse scelto di dare più respiro ai conflitti dei protagonisti. Il film su Prime Video, scritto e diretto da Matteo Pilati, non è la classica commedia che punta solo a divertire. Questa, a modo suo, ci regala una prospettiva diversa sull’intendere la vita, lasciandoci un pizzico di malinconia.
L’estate più calda è disponibile su Prime Video dal 6 luglio.