Anche il film Il principe dimenticato (trailer) salta la distribuzione nelle sale per approdare direttamente in streaming, più precisamente su Amazon Prime Video. In questo caso, il mancato passaggio in sala dispiace particolarmente, perché il nuovo film di Michel Hazanavicius è una produzione europea che guarda con orgoglio all’imponente fabbrica produttiva hollywoodiana. È difficilissimo trovare in Europa qualcosa come Il principe dimenticato, una maestosa produzione in cui si costruisce un mondo fantastico e ingegnoso, con un consistente impiego di effetti speciali. Il tentativo non è perfettamente riuscito ma resta ammirevole, uno sforzo che avrebbe meritato una prova al box-office.
Omar Sy interpreta un padre vedovo che vive una doppia vita: di giorno lavora in un parcheggio, mentre di notte indossa la calzamaglia del principe. Le storie che racconta alla figlia diventano infatti realtà nella sua immaginazione. Non verrà rovinata la trama con altre anticipazioni. Bisogna soltanto aggiungere che questo equilibrio si incrinerà quando la figlia si riterrà ormai troppo cresciuta per le storie del padre. Egli si vedrà allora sostituito nella sua figura di eroe da un ragazzino conosciuto a scuola dalla figlia. Questo è infatti un aspetto interessante del film: nonostante sia rivolto a un pubblico giovane, è il padre a rimanere protagonista. La preminenza del suo mondo immaginario ed emotivo è il vero centro propulsore della trama.
Per questo motivo, Il principe dimenticato sembra essere una favola adatta per una visione padre-figlia o figlio, attraverso cui trovare un punto d’incontro nell’incomunicabilità che scaturisce dal momento inevitabile della crescita. Il mondo immaginario del padre ne esplicita i sentimenti, rendendoli comprensibili a un pubblico giovane. Forse è proprio in questo che il film si esprime al meglio. Il principe dimenticato è una favola semplicistica, dai sgargianti e i tipici costumi fiabeschi, ma non bisogna dimenticare che affronta argomenti impegnativi. Come il fatto che le persone amate possano finire dimenticate, in quello che il film chiama «oblio» (sì, c’è una leggera somiglianza con il film Coco).
Sembra tutto bellissimo, ma in realtà Il principe dimenticato ha diversi problemi che si possono riassumere in una confusione generale nella direzione artistica. Il cinema europeo è nuovo nell’affrontare produzioni di questo calibro e forse risente di una certa impreparazione: il mondo immaginario è poco ispirato e i personaggi non sono di certo memorabili. A compromettere la visione è poi un plot fiacco nella parte centrale, dove il ritmo risente di una scrittura ripetitiva e fin troppo didascalica.
Insomma, da una parte l’idea è interessante e lo sforzo produttivo “eroico”. Dall’altra, purtroppo, questi due elementi non si valorizzano vicendevolmente, e il loro potenziale rimane in parte non sfruttato. Tuttavia, Il principe dimenticato resta una visione consigliata per un pubblico di famiglie. Queste non tarderanno a riconoscervi una visione che soddisferà soprattutto i più piccoli e i più nostalgici.