Un ragazzo, un’alce, un porcospino e un pastello viola: questi i protagonisti de Il magico mondo di Harold (trailer), fantasy diretto dal veterano dell’animazione Carlos Saldanha. Il film è tratto da un celebre libro per l’infanzia del 1955, nato dalla penna di Crockett Johnson, esplicitamente omaggiato nel finale. Il protagonista è Harold (Zachary Levi) un bambino che, attraverso il suo magico pastello viola, ha il potere di creare qualsiasi cosa solamente disegnandola.
La trasposizione cinematografica parte proprio da qui, dal mondo in due dimensioni in cui Harold e i suoi amici vivono. La sequenza è molto breve poiché il protagonista, non riuscendo più a sentire la voce del suo creatore, che per tutto il film sarà chiamato “mio vecchio”, decide di andare a cercarlo nel mondo reale. Harold disegna con il suo pastello una porta e viene catapultato nel mondo a tre dimensioni in stile Jumanji, con i suoi amici Alce (Lil Rel Howery) e Porcospino (Tanya Reynolds), che acquisiscono sembianze umane.
Qui Harold e Alce fanno subito la conoscenza di Terri (Zooey Deschanel) e di suo figlio Mel (Benjamin Bottani). Quest’ultimo condivide la stessa immaginazione del protagonista e, volendo inserire il film nello schema tipico della favola, ricopre il ruolo di aiutante dell’eroe. Come in ogni favola che si rispetti, è ovviamente presente anche l’antagonista, Gary (Jemaine Clement), un bibliotecario insoddisfatto che fatica a vendere il suo romanzo agli editori e che arriverà ad affrontare Harold nello scontro finale del film, in una sequenza davvero poco convincente che sembra quasi una parodia dei grandi blockbuster firmati Marvel.
Il film nel suo complesso intrattiene, ma ci sono evidenti lacune sia per quanto riguarda la sceneggiatura, sia nella caratterizzazione dei personaggi. Non c’è un vero e proprio arco di trasformazione per nessuno di loro, l’unica che cambia nel corso della storia è Terri, che mette da parte il suo scetticismo e inizia a credere non solo ad Harold, ma anche a suo figlio, riuscendo a fortificare il loro rapporto. Zachary Levi restituisce una caratterizzazione di Harold molto, forse troppo, legata a quella di Shazam! e l’impressione che si ha è che stia portando in scena una caricatura, tra gesti teatrali ed espressioni buffe, enfatizzate dalle scelte di regia, che abbonda nell’uso del primo piano.
Il magico mondo di Harold è un film per bambini, bilanciato rispetto al target di riferimento, ma la sensazione è che si sarebbe potuto fare molto di più e portare l’asticella anche ad altezza adulto.Un’occasione mancata è nello sviluppo della relazione tra il mondo reale e quello in 2D. Forse, ad esempio, sarebbe stato più coerente con la linea data ai personaggi lasciare gli oggetti disegnati e, quindi, di fatto, creati dal protagonista in stile animato, evitando di ricorrere a degli effetti speciali così scarsi e approssimativi.
Il tema resta tuttavia interessante, l’incontro tra l’infanzia e l’età adulta sa essere molto spesso lo sfondo perfetto quando si vuole scrivere una bella storia. Nonostante la riuscita non ottima del film, che comunque in America ha incassato 17 milioni di dollari al box office nelle prime quattro settimane di programmazione, può fornire agli adulti che siedono in sala accanto ai propri figli, un piccolo spunto di riflessione sintetizzato nella sequenza conclusiva.
L’essere stati bambini, l’aver avuto quella loro tipica capacità di provare un genuino stupore anche davanti alle cose semplici e un’immaginazione così forte da credere di poter realizzare qualsiasi cosa, sono aspetti che con il passare degli anni si vanno a perdere tra i ricordi, fino a scomparire. Allora, un film come Il magico mondo di Harold può essere qualcosa che, senza troppe pretese, riporta per un’ora e mezza il pubblico ad un contatto con il proprio bambino interiore, quel famoso “Fanciullino” con il quale Giovanni Pascoli ha lasciato un segno indelebile nella storia della letteratura.
Dal 12 settembre al cinema.