Ormai alla sua 46esima edizione, l’International Film Festival Rotterdam (IFFR) giustifica un viaggio in Olanda a fine gennaio. Prima della Berlinale (9.-19. febbraio), apre la stagione dei festival invernali con le giuste premesse: canali ghiacciati, doppio maglione, guanti e cuffia a portata di mano. Le sale sono calde, ma c’è sempre il raffreddato di turno che intrattiene la platea. La città portuale rimane silenziosa ad accogliere i numerosi spettatori e addetti ai lavori del cinema da tutto il mondo. Caffè colorati, pieni di piante e tavolini in legno ti trasportano immediatamente nella atmosfera cinematografica che avvolge i film di questo angolo di mondo. E come per ogni festival, non puoi evitare di essere trasportato dentro questa immersiva esperienza, piena di incontri, pranzi veloci e lunghe file.
Più di duecento film, divisi in quattro sezioni (Bright Future – dedicata a giovani talenti; Voices – che raccoglie originali sguardi sul mondo; Deep Focus – con retrospettive di varia forma; Perspectives – per il cinema più impegnato) sono programmati ininterrottamente nelle 23 sale dislocate nella città.
Dopo un giorno di necessaria pianificazione e studio del ricco programma inizia anche la mia maratona (con una media di almeno tre film al giorno) di cui vi racconterò di volta in volta.