Skizm è la versione alternativa e corrotta del sempre più in voga Twitch (dopotutto ne mantiene anche il violaceo del layout). È una piattaforma streaming lanciata nei meandri del darkweb dove psicopatici gestiscono un giro di altri psicopatici che vengono pescati e lanciati in una royal rumble mortale rigorosamente ripresa in diretta per il giubilo di centinaia di migliaia di spettatori. C’è la coreografica presentazione dei contendenti, ci sono le spettacolari panoramiche dai droni che svolazzano sopra l’azione, soprattutto c’è tanto sangue. Tutto quanto finisce visualizzato su ogni forma di device (piccoli, medi, grandi, orizzontali, verticali) di chi è seduto comodamente in casa o al bar con gli amici a bersi una birra tra un arto mozzato e un colpo in testa.
Cosa accade se però quell’apparentemente sicuro confine tra spettacolo e regime della visione viene travalicato ed il trollatore online dei troll online attira su di sé le attenzioni sbagliate? Bam!, ci si ritrova con due tamarrissime pistole trapiantate nelle mani, un target da uccidere in diretta planetaria e che Guns Akimbo (trailer) sia!
Con “volete diventare virali?” tra le prime battute del film scritto e diretto da Jason Lei Howden (al suo secondo lavoro dopo Deathgasm) potrebbe sembrare che le implicazioni di carattere teorico/critico rappresentino una colonna portante della pellicola. Sicuramente da quelle si parte e neanche troppo velatamente, preoccupandosi di mantenere una narrazione costantemente frammentata dall’invadenza dei social che apportano materiale fotografico, audio, video e ricostruiscono quel puzzle schizofrenico che è la “deathrace” trasmessa su Skizm.
Le speculazioni del film presentato in anteprima lo scorso anno al Toronto Film Festival cedono ben presto il palcoscenico al cuore di superficie sul quale Howden mette tutto quanto il carico ed esaspera in ogni singola virgola. Il carattere fortemente videoludico di Guns Akimbo si configura funzionale a sospingere sugli schermi il frenetico racconto del più-che-ordinario-non-si-può nerd Miles Lee Harris (Daniel Radcliffe), ritrovatosi all’interno di una allucinata spirale di sangue sulle tracce della pluriomicida e già veterana della piattaforma Nix (Samara Weaving) nel tentativo di salvarsi la pelle.
Una fotografia (Stefan Ciupek) acida e satura all’inverosimile incornicia una caccia all’uomo grottesca per le strade di una città ri-mediata nello streaming e che guarda sé stessa all’interno della diretta facendo il tifo un po’ per uno un po’ per l’altro, purché ci sia lo spettacolo (“non prendertela, è solo un gioco”). Nella sostanza ne esce fuori uno splatter un po’ frivolo e non troppo brillante nemmeno nei momenti degli scontri e delle sparatorie, coreografate a tratti pigramente e non in grado di riuscire a coinvolgere poi molto in un’azione spastica e sbavata.
Questo nonostante le inquadrature coloratissime (tra telecamere e frequenti pov) tentino di suggerire il contrario, così come fanno le esasperate interpretazioni fuori ogni riga. Probabilmente quest’ultima è la nota più lieta del film, con un Radcliffe che negli ultimi anni sembra calarsi sempre più a suo agio in recitazioni estreme e di confine, accarezzando i margini dell’Arlecchino e della maschera. Interessante anche la Weaving, che nell’inserirsi nel solco della Harley Quinn funziona e delinea un personaggio che avrebbe potuto campare da sé all’interno di una pellicola dedicata.
Guns Akimbo in alcuni momenti sembra guardare molto anche al fumetto cercando di mantenere un’attenzione laterale sulla speculazione tecnologica, uscendone fuori un po’ indeciso ma comunque riuscendo a strappare un “sì” anche in virtù della sua contenuta durata (90 minuti).
Il film è arrivato direttamente in streaming su Amazon Prime Video il 23 marzo.