Disponibile a partire dal 12 aprile in anteprima su Amazon Prime Video e distribuito da Adler Entertainment, Governance – Il prezzo del potere (trailer), opera seconda del regista Michael Zampino (L’erede). Il film è una coproduzione italo-francese, ed è prodotto da Alba Produzioni, Panoramic Film per l’Italia e Loin Derrière l’Oural LDO per la Francia, con il sostegno del Mibac-DG Cinema e di Lazio Cinema International.
Il regista Michael Zampino ha lavorato nell’industria dell’energia e quindi offre uno spaccato dei meccanismi aziendali, delle strategie e delle cospirazioni più aderente ai comportamenti reali fermo restando che si tratta di una crime story con personaggi inequivocabilmente fantastici e negativi. Il film racconta di verità, menzogna, cospirazione e morte nell’ambiente dell’industria energetica dove questi elementi si scontrano con gli interessi economici e personali. Zampino offre una parabola sul potere del denaro e sulla fame di potere che divora gli uomini del mondo consumista contemporaneo.
Massimo Popolizio, tra i protagonisti, si è ispirato ai personaggi biliosi shakespeariani. Chiama così in conferenza stampa i personaggi che bruciano da dentro e sono divorati da ambizione e desiderio come Jago di Othello, Edmund di King Lear o Macbeth, per dare vita al suo personaggio e Vinicio Marchioni ha pensato alla natura di una formica per dare vita al proprio.
Renzo Petrucci (Popolizio) è un affermato manager, un uomo senza scrupoli che si è fatto da solo dal nulla e che non ha paura di sporcarsi le mani per mantenere il suo status quo. Michele (Marchioni) è invece un ex galeotto che condivide con Renzo i ricordi d’infanzia di un paesello e l’amicizia fra le loro madri. Contrariamente a Renzo, Michele non è mai riuscito in niente, vive di lavoro duro e poco pagato e sogna di essere aiutato da una raccomandazione di Renzo per la gestione di una pompa di benzina. Una notte i due compaesani saranno testimoni di un incidente automobilistico e la loro omissione di soccorso salverà Renzo da un’inchiesta e dal pensionamento forzato e permetterà a Michele di ottenere l’esercizio dei suoi sogni. Ma il prezzo sarà sostenibile dalla loro coscienza?
Parte come un dramma dai toni forti, diventa una crime story poliziesca e si ribalta ulteriormente in un’opera morale che ricorda i grandi classici del teatro. La resa attoriale è elevatissima, la qualità della confezione più che buona e la regia è pienamente consapevole degli attori in gioco. Alla fine sul piano della scrittura il racconto non decolla mai davvero e se le premesse buone sono tante lo sviluppo è sempre un pò troppo sotto tono per lasciare il segno nello spettatore.