
Giada (Elodie) e Carlo (Adriano Giannini) sono una coppia apparentemente perfetta: belli, affermati e ricchi. Vivono a Sabaudia, in una villa vicino al mare che sembra uscita dalle riviste di design, ma entrambi stanno attraversando un periodo di declino. Lei è una danzatrice contemporanea ma non riesce a trovare un produttore per il suo spettacolo, lui un critico d’arte e autore di un romanzo di successo, ma da quattro anni non scrive una parola. Le loro vite vengono stravolte quando Carlo, alla mostra di un artista contemporaneo emergente, conosce Peter Drago, artista a sua volta.
Con la sua vibrante energia e l’ipnotica parlantina, Peter fa breccia nella vita di Carlo e, inevitabilmente, anche in quella di Giada. Lei si mostra da subito diffidente verso questo eccentrico sconosciuto, ma è chiaro che la sua apprensione nasconde ben altro. Lui è, infatti, una sua vecchia fiamma e, imprevedibile com’è, diventa presto una minaccia per la sua bella vita. Mentre Peter per Giada è motivo di turbamento, per Carlo è una manna dal cielo. Dai racconti del giovane artista, tra cui quello di Maria, ragazza scomparsa proprio a Sabaudia, trova finalmente l’ispirazione per il suo prossimo libro. Ma Peter è un’agente del caos e non ha nessuna intenzione di farsi da parte.
Girato tra Roma, Latina e il litorale laziale, la maestosità del monte Circeo diventa a tutti gli effetti un personaggio della storia, che tra gli alberi e le tempeste, nasconde vecchi segreti. Secondo le parole stesse di Lucio Pellegrini, regista del film, Gioco Pericoloso (trailer) vuole essere un raro film di genere nel poco variegato panorama cinematografico italiano. Un thriller nostrano, per così dire. In questo thriller, però, qualche ingranaggio non gira a dovere: le atmosfere spesso cupe e piovose e gli elementi dal gusto noir non bastano a mantenere alta la tensione e a coinvolgere lo spettatore.
Elodie, per la seconda volta sul grande schermo, non riesce veramente a convincere. La regia, un po’ superficiale, risalta ben poco di lei se non la sua innegabile sensualità e, forzata nei panni di una danzatrice contemporanea, non può che risultare poco a suo agio.

D’altro canto, con la loro consolidata esperienza, Adriano Giannini e, in particolar modo Eduardo Scarpetta, portano in vita dei personaggi più credibili seppur mai esplorati a fondo nella loro complessità. La personalità disturbante e insistente di Peter viene rivelata gradualmente con l’intento di renderlo pericoloso, imprevedibile, magari malvagio, ma portando alla luce un villain le cui vere motivazioni e intenzioni rimangono ignote.
La partecipazione di un mostro sacro come Massimo Cantini Parrini ai costumi dà un apporto considerevole nel mantenere visivamente il film sull’onda artistica e performativa che propone fin dall’inizio. Oltre agli elegantissimi e singolari abiti sfoggiati da Elodie, si distingue lo stile da cupo arlecchino che contribuisce a plasmare l’enigmatico Peter Drago. Lungo il filo conduttore dell’arte e della performance che accompagna il film, è particolarmente degno di nota lo spettacolo finale messo in piedi da Giada. Una performance intrigante che riflette appieno il tipo di ricercata innovazione dell’arte e della danza contemporanea, anche se fine a se stessa.
Definito come un triangolo amoroso, il film pare in realtà, privo di qualsiasi tipo di amore. I tre protagonisti sono uniti l’uno all’altro da contorti legami, in un altalenante schema di manipolazione in cui tutti, presto o tardi, usano e vengono usati. Più che un gioco pericoloso è un gioco senza regole che, sforzandosi di regalare uno scioccante colpo di scena finale, viene meno alle sue stesse premesse senza dare spiegazioni. Gioco Pericoloso è un thriller all’italiana che non riesce a distinguersi e che mette troppa carne al fuoco, nel tentativo di soddisfare le sue grandi ambizioni.
In sala dal 13 marzo