Fantasy Island (trailer), diretto da Jeff Wadlow, è un film tratto da una serie tv andata in onda a cavallo tra fine anni ’70 e inizio anni ’80, un thriller/horror targato ABC. La trama è rimasta pressoché simile, come si vede già dal trailer. Dei fortunati ragazzi vincono un concorso che permetterà loro di recarsi su quest’isola paradisiaca, in cambio dovranno solo rilasciar i loro pareri sui social. Mr. Roarke (Michael Peña), misterioso proprietario dell’isola, accoglierà i suoi ospiti avverando una fantasia per ognuno. Inizialmente, si è spinti a credere che ciò avvenga con l’aiuto di qualche stuntman unito ad alcune delle morderne tecnologie illusorie, ma in realtà quanto reali e pericolose siano queste fantasie. I sogni si trasformano in veri e propri incubi che spingono i protagonisti a cercare una via di fuga per la trappola che in realtà è costituita dall’isola.
L’intera diegesi cerca di reggersi sul “non detto” o, in questo caso, su ciò che volutamente non è mostrato. Si cerca di sorprendere lo spettatore dandogli una morale alquanto spicciola. La cupidigia, il desiderio, le fantasie, hanno quindi la capacità di condurre a conseguenze negative. Tutti i sogni sono delle trappole, ma ciò è prevedibile per un film del genere. E se il tutto potrebbe riuscire grazie alla recitazione degli attori protagonisti in scena, ci pensano i dialoghi a smontare un po’ questo alone di mistero. Le conversionazioni, infatti, sono povere di contenuto e mal orchestrate.
La tensione è insufficiente, Fantasy Island non è uno di quei thriller che riesce a lasciarti con il fiato sospeso, ma è comunque interessante seguire gli intrecci tra i vari personaggi e il movente che li lega. I tasti dolenti vengono toccati quando il tutto verte verso il filone dell’esasperazione. Superando la soglia del possibile si corre il rischio di tendere al paradossale. Lo spettatore è spinto, in tal modo, a ridere, più che a restare effettivamente sorpreso o spaventato da quello che sta osservando.
Il film di Wadlow ha di base una buona idea, ma che probabilmente perde un po’ la rotta dei propri binari, deragliando al tal punto da lasciare insoddisfatto lo spettatore, spinto a chiedersi cosa abbia appena visto. A mancare è la coerenza perché è stata sacrificata in nome del mistero che dovrebbe governare l’isola. Il consiglio alla visione è quello di spegnere ogni pensiero logico così da farsi trasportare dall’idea di questa forza misteriosa che architetta tutto magistralmente.