Enrico Piaggio: un sogno itaiano è un biopic, disponibile su RAI Play, su di un uomo che ha costruito un impero letteralmente dalle macerie, nelle quali versava l’Italia del 45. La pellicola si traduce in un ritratto storico dell’industria meccanica da un lato e della condizione sociale operaia dall’altro. Inoltre è anche una citazione a quel periodo in cui emerge il neorealismo e si realizzano in egual modo film americani a Cinecittà, tra cui il ben noto Vacanze Romane presente nel film.
Purtroppo è facilmente percepibile che si tratti di un film RAI, non vi sono degli stravolgimenti da un punto di vista tecnico né narrativo. E’ la classica storia con finale a lieto fine pensata per famiglie. Sono da apprezzare le ricostruzioni di Pontedera bombardata, così come le spiegazioni tecniche sull’invenzione della Vespa. Più che un mezzo è un vero e proprio stile di vita. Temi come il sacrificio e il riscatto economico fanno crescere quel patriottismo che spesso agli italiani servirebbe ma che non è approfondito a sufficienza. La pellicola rischia di annoiare in alcuni momenti “morti”, preferendo di approfondire personaggi-macchiette piuttosto che i due più interessanti e ben interpretati: Alessio Boni e Francesco Pannofino. Il cast restante delude parecchio ed è poco credibile.
Di certo Enrico Piaggio non è un prodotto adeguato alla fetta di pubblico giovanile che la RAI vorrebbe conquistare, nonostante l’idea di base, istruire le nuove generazioni con un biopic, sia abbastanza interessante. Le reti italiane dimenticano ancora che oggi con l’avvento dello streaming e dei nuovi modelli di film/serie TV è cambiato l’interessamento a queste produzioni, dove ci si limita a fare una cornice storica e romanzare il tutto con qualche sottotrama romantica e due baci.