Quante volte si riflette sul presente e su quanto questo sia stato altamente influenzato dal passato, poiché ciò che sei oggi, è condizionato dagli eventi che hanno caratterizzato la tua vita in positivo, e non solo. In El Camino (trailer) questa riflessione viene suggerita dal dramma interiore del personaggio, sin dai primi minuti possiamo osservare come egli non riesca a realizzare che è tutto finito, che un nuovo inizio è possibile.
L’ultima scena che tutti ricordano è quella di Jesse, che piange a bordo di un’auto (che dà il nome alla pellicola, tra l’altro), urla e sfoga la sua rabbia andando via dal luogo dove era tenuto prigioniero. Ebbene, così comincia questo film, ripartendo da dove tutto era finito, facendo dei salti tra presente e passato che ci permettono di riassaporare l’interpretazione di Aaron Paul, che riveste i panni di Jesse Pinkman, ed allo stesso tempo di rivedere i personaggi a cui eravamo affezionati attraverso l’uso di flashback, che rendono la narrazione più lenta. Non aspettatevi un film che proceda velocemente, né che sia ricco di scene d’azione per tutta la durata della pellicola. El Camino è un percorso catartico del protagonista, oramai devastato psicologicamente e fisicamente da quanto accaduto negli anni precedenti, desideroso di cambiare vita e voltare pagina.
Si vuole così concludere un personaggio entrato nell’icona delle serie Tv, dare fine al suo ciclo narrativo, rendendo nostalgicamente omaggio alla serie. Ci viene mostrato il lato umano di Jesse, come quest’ultimo tra tutti è l’unico che ha meritato di vivere, perché in fondo, nonostante i suoi passi falsi, è un uomo di sani principi, che non ha mai ucciso per piacere o divertimento, ma per necessità. Questo che veniva reso già esplicito nella serie, viene confermato dal modo in cui si atteggia, mai sicuro di prendere una decisione per paura di soffrire nuovamente. Lo spettatore comprende il dolore del personaggio, lo abbraccia e gli lascia la mano a film concluso. Un film che sebbene non sia un capolavoro, ha i suoi espedienti interessanti, sia dal punto di vista tecnico in quanto a regia e fotografia (i soliti movimenti di macchina scelti da Gilligan), che dal punto di vista narrativo, creando nessi causali dati da certe accortezze e dettagli.
Il “viaggio dell’antieroe”, che sembra non avere fine, a cosa porterà? Cosa riserverà il destino a quest’uomo pieno di rimorsi e amari ricordi, che sembra non riuscire a slegarsi dal suo passato? Se siete fan della serie, è necessario dare un ultimo sguardo ai luoghi di Breaking Bad, senza pretese e illusioni, limitandovi a capire il dramma del personaggio e comprendendolo per ogni sua scelta.