
Alle porte della Seconda Guerra Mondiale, con l’Europa allo sbaraglio e migliaia di persone in cerca di un porto sicuro, il visionario dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e la sua amante Dora (Vanessa Kirby) decidono di abbandonare la civiltà e costruire un mondo tutto loro, governato da una inedita filosofia che mira a salvare l’umanità da se stessa.
I due navigano per più di un mese per arrivare sull’isola di Floreana, nell’arcipelago delle Galapagos, dove iniziano la loro nuova vita. Alle poche navi di passaggio affidano delle lettere contenenti racconti dell’avventurosa vita che conducono. Queste lettere dipingono una realtà lontana e per molti impensabile che affascina inevitabilmente gli europei. Alcuni editori decidono di pubblicarle sui giornali d’Europa e il dottore, fuggito dal mondo civilizzato, diviene argomento di conversazione nei più sofisticati salotti intellettuali.
Film d’apertura del Torino Film Festival, Eden (trailer) racconta di come il sogno del Dottor Ritter inizia presto ad essere condiviso, così come la sua isola. I signori Wittmer, Heinz (Daniel Bruhl) e Margaret (Sydney Sweeney), arrivano a Floreana nel 1934, nella speranza che la purezza di quell’aria possa curare Henry, il figlio malato di tubercolosi. Da subito Friedrich e Dora sono infastiditi dalla loro presenza al punto di tentare di sabotarli. Al contrario delle aspettative, la famiglia Wittmer, con sangue e sudore, riesce a trasformare quel pezzettino di isola in una casa.
Ma l’equilibrio già precario di Floreana viene compromesso irrimediabilmente all’arrivo di Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn, Baronessa (Ana De Armas), e dei suoi “impiegati”. La donna, bella e seducente, tratta l’isola e i suoi abitanti come il suo piccolo regno privato ma, quando si tenta di sopravvivere non c’è spazio per la vanità. Con l’impervia natura dell’isola sullo sfondo i conflitti si inaspriscono velocemente e il giardino dell’Eden si trasforma in un campo di battaglia.

Ron Howard ricostruisce un’incredibile storia vera che merita senza dubbio di essere raccontata, ma senza riuscire a rendere al massimo l’incertezza, la paura e il coraggio che avrebbero dovuto accompagnare la vita sull’isola. Con uno stile classico, misurato e ben riconoscibile, dirige un cast dall’immenso talento senza però riuscire a farlo brillare. La desolazione del paesaggio marino e la lotta per la sopravvivenza, che mette alla prova l’umanità, e l’empatia, ricordano moltissimo la sua precedente opera In the heart of the sea, ma al posto delle mostruose creature marine ci sono solo mostruosi esseri umani.
La scelta dei personaggi di approdare sull’isola è un gesto di ribellione e speranza in un mondo migliore, ma niente di tutto questo traspare: il loro background rimane inesplorato e sul loro passato non abbiamo che qualche accenno. Personaggi dalla poca profondità si traducono in performance poco memorabili, che fanno fatica a scatenare le simpatie del pubblico. Ana de Armas risulta l’unica capace di suscitare una qualsivoglia reazione nello spettatore; Jude Law, Daniel Bruhl e Vanessa Kirby vengono sprecati sullo sfondo, mentre Sydney Sweeney si impadronisce della scena alla prima, rara, occasione.
A tratti il racconto si dilunga nella ripetitività, rendendo certamente la sensazione della vita sull’isola, ma facendo anche cedere significativamente la tensione. La crudeltà dell’ambiente traspare dai dialoghi e dagli eventi ma, per quanto riguarda la messa in scena, il film scade a volte nell’inverosimile, come ad esempio, nell’improbabile perfezione di costruzioni fatte a mani nude, dotate persino di finestre di vetro.
Eden è sicuramente un film valido e di grande qualità tecnica, come ci si aspetterebbe da un regista del calibro di Ron Howard, ma lascia ben poco, se non uno spunto per andare a ricercare l’incredibile verità dei fatti di Floreana. Le tradizionali scritte che accompagnano film ispirati a eventi realmente accaduti mettono in prospettiva ciò che si è appena visto, e costituiscono, probabilmente, la parte più sorprendente del film, a conferma che la storia reale è di gran lunga più interessante e complessa del tentativo di ricrearla.
In sala dal 10 aprile.