Esistono personaggi che superano i limiti della fantasia diventando leggenda, e tra questi Dracula è di certo uno dei più iconici. Il 14 febbraio 2020 sono stati ben 89 anni che il celebre vampiro di Bram Stoker ha fatto la sua comparsa sul grande schermo interpretato da Bela Lugosi, ed è ironico pensare che l’esordio di una delle principali creature dell’horror sia avvenuto proprio durante la festa degli innamorati, essendo il conte una rappresentazione delle paure dell’uomo, il male che inconsciamente si teme e che alberga in ognuno di noi ma che non vediamo e riconosciamo, proprio come l’immagine di Dracula che non compare negli specchi perché è il nostro inconscio a celarlo.
Innumerevoli sono state le interpretazioni che narravano i tragici eventi con protagonisti Vlad, Harker, Van Helsing e il resto del cast: dal film di Tod Browning nel 1931, ai film prodotti dalla Hammer Films tra gli anni ’50 e ’70 con protagonista Christopher Lee; dal pessimo film di Dario Argento del 2012, alla recente produzione BBC trasmessa su Netflix (qui la recensione). Con un lungo susseguirsi di film su film con trame molto simili e spesso con gli stessi personaggi, c’è stato nel corso degli anni un accumularsi di titoli molto simili e spesso di scarso valore.
L’ultimo film degno di nota e qualitativamente alto con protagonista il vampiro più famoso della letteratura e del cinema è stato Bram Stoker’s Dracula di Francis Ford Coppola del 1992 (qui il trailer). La scelta del titolo è dovuta al fatto che non solo Dracula era già stato usato in campo cinematografico, ma anche per sottolineare così la sua fedeltà al romanzo, anche se in realtà si differenzia in molti aspetti fondamentali.
Il film scandisce con un buon ritmo i principali passaggi della trama seguendo il testo originale, sembrerebbe un opera molto fedele al romanzo, ma vi è una differenza sostanziale: il personaggio di Dracula, il quale possiede un nuovo aspetto e una nuova psicologia, allontanato così dalle più vecchie versioni cinematografiche che lo ritraevano come una classica e più mostruosa creatura dell’horror. In questa versione, se pur mantenendo il tono dark che lo contraddistingue, Dracula ci viene presentato quasi come un malato d’amore, snaturando la sua natura malvagia che lo caratterizzava e donandogli umanità.
Ciò ci viene rivelato fin dal prologo dove, a seguito della battaglia con i turchi, il conte Vlad (Gary Oldman) ritorna a casa, scoprendo che Elisabeta, principessa romena nonché sua sposa, era morta suicida quando ricevette, dai nemici sconfitti e vendicativi, la falsa notizia della morte dell’amato. Questo tragico avvenimento porta Vlad l’impalatore, accecato dall’ira e dal dolore, a rinnegare Dio e la Chiesa che aveva difeso dalle invasioni straniere, scatenando le forze del male e trasformandosi così nel vampiro Dracula. Quattrocento anni dopo, nella seconda metà dell’Ottocento, l’avvocato londinese Jonathan Harker (Keanu Reeves) è spedito in Transilvania per concludere l’acquisto di diverse case da parte di un misterioso conte, che si scoprirà essere per l’appunto Dracula. Un viaggio che per Jonathan diventa drammatico quando alla vista della foto della fidanzata Mina Murray (Winona Ryder), il conte vede la reincarnazione di Elisabeta. Harker viene fatto prigioniero nel castello e Dracula parte alla volta di Londra per trovare Mina.
Pur presentando diverse scene crude degne del cinema horror, la sceneggiatura da priorità alla storia d’amore risultando a tutti gli effetti un film sentimentale, dove Francis Ford Coppola quasi legittima la figura di Dracula, motivando le sue azioni come una ricerca dell’amata perduta e finalmente ritrovata. La sua dannazione, non è tanto l’essere divenuto un vampiro assetato di sangue, ma anzi è proprio la sua condizione di essere non vivente che deriva dal fatto di aver perso la donna da lui amata, la sua ragione di vita.
Il film quando uscì fu un enorme successo di critica e pubblico, e ancora oggi molti credono che Il conte interpretato da Gary Oldman sia il reale Dracula, a dimostrazione di come sia entrato a far parte dell’immaginario collettivo. Ciò non toglie che paragonandolo al materiale di partenza, Bram Stoker’s Dracula non risulta un buon adattamento ma un eccellente dramma sentimentale a tinte fantasy, ed è forse questa sua unicità ad avergli permesso di sopravvivere nella memoria di tutti noi, favorita anche dall’ottimo comparto tecnico, dalle performance attoriali, dai costumi e dalle scenografie.
Consigliamo alla visione di questo gioiellino firmato Francis Ford Coppola in occasione del 89 anni di Dracula al cinema, nonché per una romantica visione la sera di San Valentino. Il film è reperibile su Amazon Prime Video.
Sono d’accordo con quanto è scritto! Ciò che mi dispiace di questo film è che potevano approfittarne per rendere la figura di Dracula altrettanto delicata quanto lo era nel libro data l’intenzione di rimanere fedeli al romanzo. Vedesi i suoi comportamenti del primo diario e come ce l’hanno mostrato nella prima parte del film, la combinazione della regalità dei suoi atteggiamenti che mostrava quando chiacchierava con Jonathan Harker nella sua dimora (ma sopratutto è da ricordare il sorriso sollevato quando si è descritta la sua morte), misto alla bestialità che lo vedeva camminare sulle pareti come un rettile; qui poteva valere già di per sé come un’ottima interpretazione del dualismo umano, per metà bestia e per metà nobile. Avrebbero potuto lasciare la sua immagine nel mistero, vista con gli occhi di qualcun’altro. Non vedo da un po’ di tempo il film, ma a mio parere col lato sentimentale hanno un po’ troppo calcato la mano sfociando nel banale (per quanto possa apprezzare la theme che hanno composto per questo). Capisco la rivisitazione e le esigenze nate per il film, ma per come l’hanno trasposto l’ho trovato un elemento in-necessario per il potenziale del personaggio e della storia che lo accompagnava.