Non poteva mancare, ad un anno di distanza, la terza ed ultima stagione di una delle serie evento più attese di Rai Uno (trailer). Attori del calibro di Dustin Hoffman (Giovanni), Richard Madden (Cosimo), Daniel Sharmann (Lorenzo) e Bradley James (Giuliano) hanno interpretato i più famosi e valorosi rappresentanti della famiglia Medici che, nonostante alcuni capitoli oscuri, ha fatto sì che per anni, dopo Roma, Firenze fosse il secondo cuore pulsante di tutto il mondo allora conosciuto. Attraverso il ritratto della famiglia che per ben tre generazioni ha incarnato lo spirito fiorentino, i registi che si sono susseguiti hanno cercato di offrire un quadro più o meno veritiero dell’Italia e dell’Europa del Quattrocento: un secolo di bellezza e splendore ma anche di cinismo, orrore e corruzione.
Il pubblico che, nonostante il cedimento graduale dello share (dalla media del 26% della prima stagione al 16% dell’ultima), sempre preferito I Medici alle altre offerte di palinsesto, nel giudicare la serie è sempre stato diviso a metà: diversi sono stati i favorevoli ma spessa è stata anche la fetta dei contrari che non ha visto di buon grado alcune scorrettezze dal punto di vista storico. Non essendo però né un documentario né un film storico, ma una prima serata Rai Uno, è comprensibile la scelta dei registi e degli sceneggiatori di soddisfare “l’Es dello spettatore”, innescando in chi guarda quel meccanismo che tiene legati al televisore non perché si sta guardando una riproduzione fedele di un periodo storico, ma perché vengono presentati gli aspetti umani dei Grandi che in questo modo riescono ad avvicinarsi alle persone comuni. Ed è proprio per questo motivo che a colpire di più dell’ultimo prodotto Lux Vide–Rai Fiction è il girl power di ogni episodio, quasi fosse un filo rosso, una chiave di lettura diversa che aiuta lo spettatore a delineare nuovi contorni intorno alle figure del ramo più rigoglioso della famiglia.
Fiammetta Gorini è la prima donna ad apparire e con il suo sacrificio permetterà a suo figlio, erede di Giuliano de Medici, di essere cresciuto a palazzo preso in custodia da un’ormai anziana Lucrezia Tornabuoni (Sarah Parish): è lei che per anni ha amministrato i conti della famiglia, che ha commesso il male pur di fare il bene, rubando alle casse del Comune nei momenti di maggior crisi, è lei che ha amato i suoi figli più di ogni altra cosa al mondo e che, senza rimpianti, ha sacrificato i suoi sogni pur di veder realizzati i loro. Poi c’è chi ai propri sogni non ha voluto rinunciare come Caterina Sforza disposta a tradire il marito pur di non essere condannata ad una vita nell’ombra. Infine c’è lei, Clarice Orsini (Synnove Karlsen), che già dalle prime apparizioni nella passata stagione, si è mostrata risoluta, pronta a non pretendere amore ma ad esigere rispetto da un uomo che inizialmente per obbligo e poi per amore diverrà suo marito e padre dei suoi figli. Una donna che si è dovuta conquistare il suo posto nella famiglia affrontando senza paura Lucrezia Donati (Alessandra Mastronardi), l’amante in gioventù di suo marito, anche lei costretta a sposare un uomo più grande di lei che sicuramente non avrebbe mai amato. Due donne che a modo loro sono state le due facce della stessa medaglia, ma che si sono sacrificate per il bene di Firenze e della famiglia. Il grande sforzo di Clarice è stato quello di aver lentamente e con immensa difficoltà tolto dal suo volto il velo dell’innocenza per diventare quello che doveva diventare, esattamente come suo marito.
La terza stagione si chiude con i nuovi Medici, storia che al pubblico non verrà mostrata perché rimangano impressi i volti di coloro che tra gioie, sacrifici e dolori hanno scelto, agito, amato, vissuto per il bene di una Famiglia che sarebbe diventata una delle più importanti e più conosciute della storia dell’umanità