Dopo 40 anni ritroviamo Stallone ancora sul ring.
Il vecchio Rocky questa volta non è in forma smagliante, non giocherà ma è il mentore e figura paterna che allena e motiva un nuovo campione. La sua eredità? Un giovane, figlio del fantomatico nemico-amico di Rocky, Apollo Creed, che rappresenta la nuova generazione americana.
Uscito pochi giorni fa nelle sale cinematografiche, Creed diretto da Ryan Coogler in Italia è già molto apprezzato. Dopo la vittoria di Stallone al Golden Globe già si parla di un sequel, di un Creed2 o di un Rocky8. La storia è un anello di congiunzione tra le due generazioni, racconta l’ascesa del pugile Creed allenato dal vecchio Rocky, un sequel che unisce i “padri” e amanti della vecchia saga di Stallone ma nello stesso tempo vuole colpire anche un pubblico più giovane.
La mia attenzione però, come già è accaduto con Hunger Games, è più sul fenomeno social e sulla ricezione del pubblico. Twitter è il social network d’eccellenza che può unire il singolo spettatore con la casa di distribuzione o addirittura con l’account ufficiale del film e in questo modo può fornirci ottimi spunti di analisi. Il pubblico italiano si esalta, come alcuni tweet ci mostrano, sia in relazione all’eterno mito di Rocky sia alla figura del nuovo campione Creed, che con difficoltà e tenacia combatte per il suo sogno. A differenza dei temi trattati da blog e tweet americani che stanno ragionando sulla figura afroamericana con il contrasto di Stallone, la tendenza degli account italiani è più focalizzata sul concetto della lotta tra nostalgia e fomento. Lottare per cosa? Come già ci suggerisce il sottotitolo e hashtag #NatoPerCombattere, la lotta assume un significato più in ampio, dallo sport alla vita.
La campagna social della Warner Bros Italia ha continuato su questo filone del combattimento, che esalta e dà speranza, scegliendo otto uomini affermati del mondo dello sport, otto perfetti testimonial: il lottatore di MMA Alessio Sakara che esibendo il suo cane ci dice che combatte per abbattere le sue paure, il calciatore Leonardo Bonucci, il nuotatore Filippo Magnini, i due pugili Roberto Cammarelle e Clemente Russo che con fare da cattivo ragazzo lotta per le sue donne e il rugbista Andrea Lo Cicero che sferrando un pugno vuole distinguersi dai mediocri assieme ad altri suoi due colleghi Mirco Bergamasco e Martin Castrogiovanni. Tutte figure social molto influenti e che fanno passare dei concetti forti, legati alla tradizione mostrandoci il loro lato virile. Non è semplice combattere, si sa, ma se le motivazioni di questa lotta sono importanti si riesce a vincere, giusto?
In questo modo potete scegliere anche voi le vostre motivazioni della lotta.
Perchè questa campagna non è solo incentrata sui testimonial ma vuole interagire anche con tutto il pubblico social e i fan del film invitandoli a partecipare (e perché no vincere) al concorso #combattoper. Le persone, registrate sul sito della produzione possono scegliere da che team stare: se combattere per la #famiglia o per il #successo, con in palio ad estrazione i gadgets del film, per vestirsi e fare brutto come Creed.
Purtroppo non ci sono molte altre possibilità di scelta sulle motivazioni della lotta. La famiglia o il successo? Siamo legati alla sfera e all’immaginario prettamente maschile, ma mi sono iscritta anche io al concorso, chissà se vincerò la maglietta XXL del film che indossa Sakara e soprattutto chissà se ci sono anche t-shirt da donna che ha scelto #successo.