Vita e destino. Sono le due linee fondamentali che si legano inevitabilmente attraverso il laccio della fede. Il senso che si dà alla vita, come si cerca di viverla fino all’osso e quale strada seguire per farlo, sono l’impronta che si lascia nel mondo e che dà un valore ai giorni vissuti.
Questo è ciò che si racchiude in Cosa mi lasci di te (trailer), pellicola cinematografica basata sulla vera storia di Jeremy Camp, cantautore di musica cristiana contemporanea, e del suo incontro con Melissa, la sua prima moglie.
Con la regia di Andrew e Jon Erwin, Cosa mi lasci di te sbarca su Amazon Prime Video dopo aver slittato la sala cinematografica. Fa parte del genere faith – based e riesce nel suo intento: cattura l’essenza della fede cristiana che, nonostante i momenti difficili, aiuta ad alleviare i dolori della vita.
E’ il 1999. Jeremy Camp ( KJ Apa ), giovane ragazzo dell’Indiana con la passione per la musica e la chitarra, parte per il college. Il suo sogno è quello di suonare e di poter sfondare in quel campo. Qui incontra Melissa (Britt Robertson) di cui ben presto si innamora. La loro storia d’amore sin dall’inizio va incontro a delle difficoltà, prima a causa dell’amico di entrambi invaghito di lei, infine per un cancro che si impossessa della giovane. Jeremy, profondamente innamorato, decide di sposarla e di affrontare insieme un cammino che si rivelerà essere il mio duro e complicato di sempre. Questo amore, lo porterà in contemporane a scalare la vetta del successo e diventare una star.
“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”, recitava così Pascal. Questo è il distintivo di tutto il lungometraggio. L’amore e la fede sono i temi principali che camminano a braccetto in una storia che mescola il tragico ed il bello della vita. Melissa rappresenta la devozione per eccellenza, la sua fede è ferma e pura ed abbraccia la speranza di un futuro migliore. Jeremy, seguendo la luce e la positività che emana la moglie, è il simbolo dell’amore che va al di là del tempo e dello spazio. Il matrimonio frettoloso dei due giovani, sancisce il passaggio fra la vita spensierata di un giovane che rincorre i proprio sogni e il suo essere adulto, con tutto il bagaglio di responsabilità che questo comporta.
Nonostante i soliti clichè di cui i generi drammatici sono pregni, è il coraggio il leitmotiv che tesse i fili di questa love story così straziante, ed è una carta vincente che accende l’emotività di tutti gli spettatori.
E’ poi un cancer-movie a tutti gli effetti, molto simile in certi passaggi e dinamiche al film I passi dell’amore, tratto dal romanzo di Nicholas Sparks. Questa è la malattia che nella maggior parte delle pellicole fa sbilanciare l’uno o l’altro protagonista in scelte che cambieranno completamente la sua esistenza.
Cosa mi lasci di te lancia anche un messaggio: il dolore va accudito ed accarezzato. C’è e non bisogna ignorarlo. Ed è quello che fanno Jeremy e Melissa. Affrontano il dolore, se ne prendono quasi cura, accettano la situazione e la affrontano cercando di non sprofondare mai nello sconforto. Si affidano a qualcuno più grande di loro. Melissa sa che ogni essere umano ha un destino al quale andare incontro, bisogna solo abbracciarlo quando arriva.
Inoltre l’amore fra Jeremy e Melissa è mostrato attraverso immagini visive, scelte di macchina particolari e canzoni, più che su una sceneggiatura articolata. Già dal loro primo incontro – seppur nello script non ci sia un granchè di dialogo – la scelta di primi piani sui due protagonisti, rende chiaro il forte impatto che l’uno ha sull’altra. In molte scene Melissa si limita ad osservarlo mentre lui canta, emozionata: è così che si innamora. La scelta registica cade sulla voglia di creare una forte empatia pubblico-protagonisti, senza bisogno di una sceneggiatura abbondanti o dinamiche che forse sarebbero risultate fuori luogo.
Così Cosa mi lasci di te, in uno spazio temporale frammentato in tre parti, ricostruisce attraverso le canzoni pop contemporanee del cantautore, una storia d’amore pronta a rimanere scolpita nei cuori di chi la guarda.