Nel 1995 arriva sul grande schermo Pocahontas, un classico senza precedenti che ha scosso l’immaginario fiabesco di adulti e bambini. Il trentatreesimo classico Disney, diretto da Mike Gabriel e Eric Goldberg, riporta gli spettatori nel mondo reale raccontando una storia vera.
Pocahontas, figlia del capo della tribù Powhatan, è una principessa indigena alla ricerca della propria strada. Il suo destino sembra essere segnato dal matrimonio con Kocoum, il più valoroso dei guerrieri, ma lei non accetta alcun tipo di restrizione, continua incessantemente la ricerca del vero amore. L’incontro accidentale con John Smith la stravolge completamente e proprio quando pensa di aver trovato la risposta alle sue domande, si rende conto di trovarsi in una situazione di apparente pericolo. Il suo amato dal “viso pallido” è il capitano della nave inglese approdata nel territorio della Virginia, il suo scopo è quello di conquistare il Nuovo Mondo e di “civilizzare” la popolazione indigena.
La loro diversità non lascia spazio all’odio, piuttosto fa scattare la scintilla dell’interesse. Si tratta di un sentimento puro, una conoscenza che diventa occasione di scoperta, nell’animo del più forte riaffiora la stessa curiosità di un bambino ingenuo che ha ancora un mondo da scoprire. Il giovane dagli occhi azzurri diventa uno spirito libero, si lascia trasportare dalla sua amata sulle note de I colori del vento, melodia che ha conquistato l’animo di tutti aggiudicandosi il premio Oscar per la miglior canzone nel 1996. L’amore è destinato alla clandestinità, non c’è altro modo per incontrarsi anche se le dinamiche conflittuali lasciano piano piano spazio al dialogo e alla pace, ma all’arrivo del vento favorevole, i due innamorati sono costretti a cambiare rotta.
Pocahontas non è la principessa che riuscirà a sposarsi con il principe azzurro, non ha scarpette di cristallo, nemmeno un vestito tempestato di brillanti, è la principessa della quotidianità, della semplicità, è l’eroina che prende in mano la sua vita e decide cosa farne affrontando gli ostacoli. Lei è coraggiosa, caparbia, curiosa, un fiume in piena inarrestabile, una principessa modello e non solo per le più piccole. Il suo legame con la natura è esemplare, una natura che guida le azioni dell’uomo sotto forma di spiriti potenti presenti nell’acqua, nella terra, nel cielo. La tematica della natura appare molto delicata e attuale, un film d’animazione come questo può insegnare a vivere con attenzione, a rispettare ciò che ci circonda in quanto niente ci appartiene e per entrare in sintonia con il mondo è necessario mettere da parte l’egoismo umano.
Pocahontas è un personaggio realmente esistito, il suo vero nome era Matoaka. Nel nostro immaginario rimane la bellissima principessa dai capelli lunghi, una guerriera disposta a tutto pur di raggiungere il proprio scopo, ma nella storia vera si racconta di una bambina di soli circa nove anni. Le fonti sono veramente svariate, ciò non toglie che la storia di questa giovane vissuta nel 1595 rimanga una testimonianza significativa.
Perché Disney ha scelto questa storia? È una prova di coraggio, una sfida con i propri canoni, il ruolo tradizionale della principessa che attende il principe è rigettato, questa volta è la donna che si mobilita per conquistare amore e libertà senza guardare in faccia nessuno, ecco perché Pocahontas incarna lo spirito della donna moderna, emancipata e rappresenta quella categoria di principesse fuori dal comune. Questo gesto rivoluzionario non è stato molto accolto dalla critica, che ha apprezzato l’aspetto tecnico del cartone mandando al rogo la storia per la sua irregolarità e gli stereotipi razziali.
Ma non si tratta di una storiella riadattata in modo superficiale, Pocahontas è un vero e proprio film d’animazione antropologico, dietro un’emozionante storia d’amore si svelano dinamiche sociali che da sempre contraddistinguono il genere umano come la sete di potere e di ricchezza che spinge gli uomini alla conquista di nuovi territori e al dominio di popolazioni “da civilizzare” per poter far parte di una società degna di nota. Pocahontas insegna cosa è stata la colonizzazione dei nuovi mondi, mostra quanto il razzismo sia pericoloso, a cosa può portare la via dell’odio, ma soprattutto come sia possibile abbattere il pregiudizio attraverso l’amore, sentimento universale che non crea distinzione. La principessa e il capitano inglese parlano la stessa lingua, si capiscono sin da subito, basta uno sguardo per eliminare la barriera della diversità.
Il finale felice tanto atteso sembra lasciare l’amaro in bocca, i due giovani sono costretti a dirsi addio, ma lanciano un messaggio ben preciso allo spettatore: l’amore non solo distrugge le barriere, è così forte da superare ogni distanza, arde nel cuore di chi lotta, è instancabile. Ancora una volta la Disney regala preziosi insegnamenti affrontando tematiche universali e toccanti, forse è proprio questo uno dei motivi per cui i suoi classici sono tanto amati da grandi e piccini. Oggi più che mai, in un mondo spento e scoraggiato, è ora di riscoprire la magia dei classici sulla nuova piattaforma streaming Disney+ per ricominciare a sognare.