Le follie dell’imperatore (trailer) è il quarantesimo classico d’animazione Disney, diretto da Mark Dindal. Nato in origine come un musical epico intitolato Kingdom of the Sun, nel corso degli anni è andato via via trasformandosi in una più leggera buddy comedy. Protagonista di questa storia è il giovane ed egoista imperatore Kuzco che, tramutato per errore in lama dalla sua ex-consigliera Yzma nel tentativo di avvelenarlo, cerca di riassumere le sue sembianze con l’aiuto dell’umile contadino Pacha, che gli insegnerà un modo diverso di vedere le cose, mostrandogli la via dell’altruismo e della gentilezza.
Il risultato finale appare ben diverso da quello che era il progetto iniziale, che stando alle testimonianze si presentava troppo ambizioso e “serio” per il pubblico dell’epoca, motivo per cui fu sottoposto ad una totale revisione finendo col diventare uno dei film d’animazione Disney più divertenti mai realizzati. Una produzione piuttosto travagliata quella di questo film, che si è più volte ritrovato al centro di totali stravolgimenti, a partire dalla trama originaria che si presentava come una sorta di rivisitazione del romanzo Il principe e il povero di Mark Twain. Proprio a causa dei numerosi cambiamenti adoperati, la lavorazione del film, avviata nel 1994, si estese per ben sei anni, rischiando perfino la cancellazione.
Ad oggi probabilmente Le follie dell’imperatore non appare tra i classici Disney più degni di nota, ma a modo suo ha segnato una svolta nella produzione cinematografica. Se fino ad allora, infatti, la maggior parte dei lungometraggi Disney riprendeva fiabe e racconti basati sugli archetipi più classici della narrazione d’avventura, con al centro l’immancabile storia d’amore, Le follie dell’imperatore rappresenta il primo film d’animazione incentrato quasi esclusivamente sull’umorismo. Una nuova forma d’animazione quindi, a metà tra la commedia e l’avventura.
Simbolica anche l’evoluzione del progetto, quasi come a voler dichiarare indirettamente il distacco con il mondo dei musical, un genere ormai non più apprezzato/compreso dal pubblico come un tempo, aprendosi ad una nuova stagione cinematografica. Anche dal punto di vista dello stile d’animazione assistiamo ad una svolta, con le proporzioni dei personaggi quasi esasperate, goliardiche, ma in qualche modo coerenti con le loro caratterizzazioni. Una generale semplificazione che riesce a non infastidire, anzi, permette una migliore immersione dello spettatore in un mondo abitato da personaggi “spigolosi”, che a momenti sembrano provenire dal teatro dell’assurdo più che da un film d’animazione.
Kuzco, che si fa narratore del film, è poi in grado di rompere la quarta parete, dialogare con lo spettatore, “giocare” con gli elementi classici della pellicola, mettendola in pausa, riavvolgendo il nastro, scrivendo sui fotogrammi, offrendo una forma innovativa e divertente di metacinema, qualcosa che fino a quel momento la Disney non aveva mai sperimentato.
Nonostante l’incasso modesto, furono realizzati il sequel/spin-off Le follie di Kronk (2005) e la serie televisiva animata A scuola con l’imperatore (2006-2008).