Dopo l’iniziale e inspiegabile assenza, che sicuramente non sarà sfuggita ai più appassionati, anche La spada nella roccia è approdato su Disney+. Diciottesimo film dello studio di animazione, l’ultimo prodotto sotto il diretto controllo del suo fondatore Walt, è uno dei classici più divertenti e amati di sempre.
“Erano tempi oscuri, senza legge né ordine,dove il più forte opprimeva il più debole”. Il regno è in crisi, non ci sono eredi al trono e per evitare spargimenti di sangue dal cielo giunge un prodigio: una spada magica incastonata nella pietra. Chiunque riesca ad estrarla da lì diventerà re d’Inghilterra. In molti ci provano, ma nessuno riesce nell’impresa e con il passare del tempo la spada viene dimenticata. In questo “guazzabuglio medievale”, l’eccentrico Mago Merlino attende l’arrivo di qualcuno che ha un importante destino da compiere: Artù, detto Semola, un gracile ragazzino orfano con il sogno di diventare scudiero. Merlino diventa il suo precettore, ma si deve scontrare con le resistenze della famiglia del ragazzo, poco interessata alla sua istruzione. Così inizia l’avventura di Semola, che di volta in volta viene trasformato da Merlino in un animale diverso per imparare importanti lezioni di vita.
Sì, perché La spada nella roccia è prima di tutto una bellissima storia di formazione che tratta direttamente dell’importanza dell’istruzione, dell’intelligenza rispetto alla forza. Un messaggio oggi un po’ fuori moda, già sondato mille e mille volte, ma che all’epoca in cui è uscito questo film, nel 1963, quando cinema e televisione, soprattutto se rivolti ai bambini, erano mezzi di educazione, aveva il preciso scopo culturale di insegnargli ad aprire i propri orizzonti. Nella leggerezza del racconto e delle prove che Semola di volta in volta dovrà affrontare, vengono inserite delle piccole perle di filosofia, spesso veicolate dalle canzoni (basti pensare a Questo il mondo fa girar, motivetto indelebile nella mente di tutti, che riassume in modo semplice e chiaro la sintesi degli opposti, lo Yin e lo Yang, l’alternarsi di bene e male che muove il mondo e le sue creature).
Ma quello che rende questo film d’animazione un classico intramontabile, sono i personaggi, anche quelli più marginali (anzi, quest’ultimi sembrano tratteggiati con ancora maggior cura, tanto da rimanere impressi pur apparendo per pochi minuti). La loro carica comica che non è invecchiata di un giorno e riescono a strapparti una risata anche dopo la centesima visione del film. Mago Merlino, il gufo Anacleto, Maga Magó, sono tutti entrati nell’immaginario di tantissime generazioni e ci si augura che continui ad essere così. Le Disney aveva in cantiere un live action, di cui però non si hanno notizie recenti (e molti di quelli che sono cresciuti con questo film diranno che infondo è meglio così). Nell’attesa possiamo continuare a goderci l’originale, sempre con lo stesso entusiasmo della prima volta.