Cattivissimo me 4, la recensione: la saga continua

Sono passati ben 14 anni dal successo del primo Cattivissimo me, diretto da Pierre Coffin e Chris Renaud, e la saga continua a prosperare. Il quarto capitolo del franchise ha raggiunto un incasso stellare (si aggira intorno ai 260 milioni di dollari) al botteghino delle sale americane. La domanda che sorge spontanea è dunque: avrà lo stesso successo anche nelle sale italiane?

Il film riesce ancora a intrattenere pur raccontando, ancora una volta, l’evoluzione del “mai stato così cattivo” Gru e dei suoi strampalati aiutanti, i Minions. Aiutanti che da semplici mascotte, riconoscibili per il loro buffo linguaggio e la comicità slapstick, si sono guadagnati ben due spin-off che esplorano le loro origini e il loro incontro con Gru.

Anche in Cattivissimo me 4 (trailer), diretto da Renaud e co-diretto da Patrick Delage (al suo debutto alla regia) i Minions continuano a svolgere il ruolo di spalla comica del protagonista ma, quattro di loro, diventano protagonisti di una sottotrama, ovvero quella sul processo di creazione dei “MegaMinions”. Questo processo di potenziamento attinge a mani basse all’universo dei supereroi, conferendo ai Minions in questione dei superpoteri che non sono in grado di gestire, se non per contribuire al prevedibile happy ending. Eppure, nonostante la nuova forma degli scagnozzi di Gru sia il punto focale del marketing, la narrazione li tiene ai margini dedicando loro prima dei siparietti comici e, alla fine, pochi attimi di gloria.

La trama si sviluppa attorno alla rivalità tra Gru e Maxime Le Mal, un ex compagno di scuola che appare un antagonista più stravagante che realmente temibile (parodia anch’esso di un vero cattivo). Tuttavia, la narrazione non segue un percorso lineare dal punto A al punto B ma saltella tra varie vicissitudini create dal trasferimento della peculiare famigliola di Gru composta dalle tre orfanelle Margo, Edith e Agnes, già protagoniste del primo film, dalla moglie Lucy e il nuovo arrivato, Jr., che prova avversione per il padre.

Per costruire un buon rapporto tra Gru e suo figlio viene dunque sguinzagliato un nuovo personaggio, la vicina di casa adolescente, Poppy, che vuole seguire le orme di Gru per diventare una nuova “cattiva”. L’ingaggio di Gru, che si porta dietro il bebè, nell’impesa della giovane, appare abbastanza fuori luogo contribuendo alla caotica costruzione narrativa di questo quarto episodio che trova coerenza solo nel finale, dove i fili intrecciati della storia si ricongiungono.

In definitiva, Cattivissimo me 4 riesce a intrattenere un pubblico giovane seppur risulti manchevole di una direzione coerente, riempiendo i vuoti con personaggi e dinamiche che, pur introducendo elementi interessanti, non vengono sempre sviluppati in modo efficace.

Al cinema dal 21 agosto.

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