Captain America: Brave New World, la recensione: un nuovo inutile eroe

Captain America: Brave New World

Da quasi vent’anni ogni singolo film targato Marvel Cinematic Universe è atteso impazientemente da migliaia di fan in tutto il mondo. Il franchise ha ormai raggiunto proporzioni epiche e le case di produzione Marvel e Disney continuano a cavalcare tale successo sfornando in continuazione prodotti per il cinema o lo streaming. Nonostante l’MCU sia entrato in una nuova era, la cosiddetta Fase 5, priva di numerosi volti che lo hanno caratterizzato per anni, l’entusiasmo del pubblico rimane enorme e Captain America: Brave New World (trailer) non ha fatto eccezione. 

In tema di nuovi inizi, questo capitolo attua uno dei più grandi rinnovamenti visti finora: Captain America cambia volto. Steve Rogers (Chris Evans), conosciuto come il primo Avenger, ha lasciato il posto a Sam Wilson (Anthony Mackie) che, a sua volta, si è spogliato degli abiti di Falcon per prendersi carico dell’eredità del super soldato a stelle e strisce. Sam è un supereroe senza superpoteri ma dal grande ingegno tattico, che dubita di essere all’altezza del compito. Ormai riconosciuto come Captain America, Sam riceve un’offerta di collaborazione dal presidente degli Stati Uniti, Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford). Sam, assieme al nuovo Falcon, Joaquin Torres (Danny Ramirez), si trova ad affrontare un’insidiosa minaccia e a disinnescare un disastro internazionale.

Il film diretto da Julius Onah ha subito non poche battute d’arresto prima di arrivare in sala. Come avviene spesso per questo genere di blockbusters, l’approvazione finale è preceduta da molti step per testare le reazioni degli spettatori e creare un prodotto per il grande pubblico. I risultati dei test screening, però, sono stati a dir poco deludenti e l’uscita, che era prevista per l’estate 2024, è stata posticipata. Da allora il film è stato ampiamente rimaneggiato, ma il budget esorbitante non è bastato a creare un’opera soddisfacente

Captain America: Brave New World

Nonostante abbia coinvolto ben 6 sceneggiatori, la sceneggiatura fa affidamento su modelli narrativi prevedibili e, sia la trama che le modalità di risoluzione del tutto risultano a dir poco banali. Il villain di turno è descritto come una mente dal potere incommensurabile, con una grande sete di vendetta, ma viene esplorato il minimo indispensabile e l’unico colpo di scena che poteva davvero stupire viene svenduto spudoratamente nel trailer del film. Come ci si aspetterebbe da un prodotto di questo genere, l’azione non manca, i combattimenti e le sparatorie si susseguono senza sosta. Gli effetti visivi sono, ovviamente, di altissimo livello ma, sorprendentemente, in un paio di scene è possibile notare un uso quasi mediocre del green screen.

Anthony Mackie fa parte del mondo Marvel da tempo ed è ben conosciuto e apprezzato dai fan, ma non si dimostra pienamente in grado di sostituire il suo amatissimo predecessore. Dopo la miniserie The Falcon and the Winter Soldier e al suo primo lungometraggio Marvel da protagonista, Mackie offre un supereroe carente di carisma e personalità e con un sarcasmo che risulta forzato. Harrison Ford, d’altro canto, non viene meno alla sua reputazione e muove i primi passi nel mondo dei supereroi con un personaggio certamente più interessante, contorto e tormentato, mentre le nuove reclute Danny Ramirez e Shira Haas donano un po’ di freschezza e ironia. 

A partire da The Avengers di Joss Whedon del 2012, la forza dell’universo Marvel è sempre stata nella fusione di quanti più eroi possibili, alleati contro una minaccia colossale. L’incontro-scontro delle personalità complesse di ognuno creava dinamiche intriganti senza mancare mai di comicità. Non tutti i capitoli incentrati su un solo protagonista sono riusciti a ricreare quell’equilibrio di azione e ironia ma, per complessità e capacità di appassionare, l’ultimo Captain America non regge il confronto con la maggior parte di essi.

Captain America: Brave New World è un cinecomic che riesce a intrattenere e suscita anche qualche risata, ma che non sorprende mai e dà l’impressione di essere un film di passaggio necessario a impostare il futuro dell’MCU. Con gli Avengers ormai smantellati, questa Era vuole dare spazio a nuovi volti ma l’ultimo Captain America tenta, invece, di tenere in vita un tempo, nonché un supereroe, ormai finiti

In sala dal 12 febbraio.

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