Suzanne Lindon è figlia d’arte, il padre non è altro che il magnetico Vincent Lindon attore di fondamentali film francesi come L’ultima estate a Tangeri, La crisi, L’odio e La legge del mercato. Suzanne realizza 16 Printemps – Spring Blossom (trailer) suo film d’esordio come protagonista e regista all’età di vent’anni ed è un piccolo colpo di fulmine per chi si lascia trasportare dalla storia. Sulla scena il primo amore di una ragazza che non a caso si chiama Suzanne, l’infatuazione per un attore che lavora nel teatro sotto casa sua, lo segue, lo osserva, lo spia, lo desidera, lo stuzzica e lo attira. Suzanne gioca fra essere bambina e giovane donna, sceglie il primo uomo del suo cuore attratta più dalle differenze che dalle affinità.
Come possono conciliarsi due età così differenti? Sarà la musica, la danza, il respiro dei corpi a trovare la via d’incontro, l’affinità che passerà più per i sensi che per la mente, più per il cuore che per il buon senso. Con una scena perfetta e coinvolgente la danza dei corpi sostituirà i dialoghi e la complessità dei caratteri lasciando spazio alla sensorialità per descrivere un primo amore fatto di incantesimi ed innocenza.
Ma l’amore lo si capisce solo maturando, per Suzanne è l’inizio di qualcosa e la delicatezza di un cuore insesperto dovrà fare i conti con la maturità scafata, il narcisismo e la cinicità di chi ha già vissuto e forse ha perso la spontaneità di cui Suzanne è ancora ricca.
Un film che funziona più che per l’esperienza della sua giovanissima autrice per la solidità dei reparti professionali a cui è delegata la completa confezione filmica. Nonostante l’inesperienza, Suzanne Lindon mostra capacità di stare sulla scena, intuito per la regia dei corpi e la costruzione scenica, fiuto per la messa in scena e più di tutto eredita tutto il magnetismo del padre mostrandosi capace di sostenere qualsiasi sentimento sulla scena con maturità e metodo, equilibrio e sapienza della presenza scenica, mostrandosi dunque una promessa molto intrigante del giovane cinema francese.