Da una parte la regina delle sitcom, un’attrice affascinante, spigliata e dotata di una verve comica unica nel suo genere. Dall’altra l’America degli anni Cinquanta, era del maccartismo e della televisione. Questi e molti altri sono i temi affrontati da Being the Ricardos (trailer), il terzo film di Aaron Sorkin. Basato sull’autobiografia di Desi Arnaz e sui filmini di famiglia forniti dalla figlia della coppia, Lucie Arnaz, la nuova opera del regista americano (già autore di Molly’s Game e Il processo ai Chicago 7, nonché sceneggiatore di pellicole del calibro di The Social Network e Steve Jobs) è arrivato su Amazon Prime Video a partire dal 21 dicembre 2021 ed è dedicato a una coppia di artisti che ha rivoluzionato la storia della televisione e alla crisi del loro matrimonio.
Tanto complessa e travagliata è la relazione tra Lucille Ball (Nicole Kidman) e Desi Arnaz (Javier Bardem) quanto semplice e tranquilla è invece quella che vede coinvolti i loro corrispettivi sul piccolo schermo, Lucy e Ricky Ricardo. Nonostante i due personaggi protagonisti della sitcom Lucy e io diano il titolo alla pellicola, infatti, non sono loro il focus principale del film. A farla da padrone è l’interesse nutrito dal regista per la figura di Lucille Ball. Evidente fin dalle prime scene, questa fascinazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella carriera di Sorkin, che da sempre ha dimostrato un interesse per le figure femminili (basti pensare al personaggio di C.J. Cregg in West Wing), ma che solo con la Molly Bloom di Jessica Chastain aveva compiuto quell’ulteriore passo avanti necessario per portare questi personaggi al centro della storia. Un innamoramento forse non ben dosato, dal momento che Being the Ricardos si concentra a tal punto sulla figura di Lucille da finire per trascurare tutto il resto.
Hollywood, 1952. Sul set dell’amata sitcom Lucy e io sono in corso le travagliate riprese dell’episodio intitolato Fred and Ethel Fight. A mettere a rischio il tutto è soprattutto il rapporto tra i due attori protagonisti. Da una parte abbiamo Lucille Ball, accusata in pieno maccartismo di simpatizzare per il partito comunista, e dall’altra suo marito, Desi Arnaz, che da sempre vive all’ombra della moglie, sorpreso dai paparazzi assieme ad un’altra donna. Sono queste le premesse di Being the Ricardos, che Sorkin decide di condensare in soli sette giorni, tralasciando in questo modo la cornice documentaristica che lui stesso aveva deciso di dare al tutto. Non aiuta un montaggio frenetico, che cambia continuamente il genere di riferimento, passando dalle interviste proprie del documentario al dietro le quinte della celebre sitcom, fino ad arrivare alle dinamiche melodrammatiche che caratterizzano il rapporto tra i due protagonisti. Volutamente frenetico e impegnato quasi esclusivamente sullo sviluppo della protagonista femminile, Being the Ricardos non permette mai a questi generi di venire veramente esplorati né ad altri personaggi di emergere, con un effetto soffocante, in parte voluto da Sorkin, che ci lascia intuire quanto possa essere opprimente lavorare all’ombra di un’attrice del calibro di Ball.
La scelta di Nicole Kidman per la parte è stata contestata fin da subito, soprattutto a causa della poca somiglianza con la diva di Hollywood, ma l’interpretazione dell’attrice australiana non lascia dubbi in merito: l’attrice è perfetta per la parte. Ironica e sicura di sé, la Lucille Ball di Sorkin è una businesswoman anticonformista a cui nessun produttore sarebbe capace di negare qualcosa. Notevole il lavoro svolto col trucco prostetico sul viso dell’attrice, che le permette di essere il più simile possibile alla vera Lucille Ball senza danneggiarne la performance. Ma è forse dal punto di vista dei dialoghi che Being the Ricardos dà il meglio di sé e lo fa grazie a battute argute e vivaci e a un cast di attori che reggono bene la rapidità della messa in scena. In definitiva, è proprio il personaggio di Lucille l’emblema dei problemi del film, che a volte alza troppo la voce e non lascia mai spazio al film per respirare.