Un appartamento semivuoto fa da sfondo al primo incontro tra Ivo (Edoardo Gabbriellini) e Clara (Elena Radonicich). Lui agronomo in partenza per la Romania, dove ha finalmente trovato lavoro; lei giovane lavoratrice in un cantiere navale, appena uscita da una lunga relazione. Ivo prepara le valigie mentre Clara svuota gli scatoloni per occupare le stanze che lui sta per lasciare. Nonostante la distanza, i due si tengono in contatto, fino a quando la giovane, perso il lavoro a Bari, deciderà di raggiungere Ivo a Banat.
Il film, lungometraggio d’esordio di Adriano Valerio, racconta l’incontro tra due trentenni che si riconoscono nella condivisa condizione di sospensione, efficacemente descritta dalla fotografia di Jonathan Ricquebourg. Il limbo lavorativo ed emotivo dei due personaggi è tradotto visivamente attraverso immagini elegantemente studiate: una piazza pugliese popolata all’alba solo da alcune bottiglie di vetro abbandonate dopo la festa della sera precedente; la neve che cade silenziosa nella desolata campagna romena; i vuoti ambienti dell’ appartamento a inizio film.
Il viaggio del sottotitolo vuole forse indicare lo spostamento dei due che tuttavia non vengono quasi mai filmati in movimento, piuttosto si trovano ora da una sponda dell’Adriatico, ora dall’altra. In questo caso, il termine viaggio va inteso come periodo di transizione, di cambiamento, di passaggio tra un prima e un dopo. Ma è anche il viaggio del film stesso, finanziato dall’Apulia Film Commission, co-prodotto con la Bulgaria, la Romania e la Macedonia, realizzato da un regista italiano, un direttore della fotografia francese e un montatore romeno (Catalin Cristutiu).
Banat si presenta come un fresco prodotto di respiro internazionale, grazie anche all’universalità delle tematiche trattate, dall’immigrazione alla disoccupazione giovanile, incorniciate da una classica, ma non banale, storia d’amore. Questo sembra non bastare ai distributori italiani: nonostante il film sia stato selezionato per la Settimana della Crtitica alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia e Adriano Valerio sia candidato come miglior regista esordiente ai prossimi David di Donatello, Banat è uscito in sala giovedì 7 aprile solo a Bologna e Firenze.
Non sono solo Ivo e Clara a rimanere intrappolati in un’incerta situazione a metà, lo è anche questa opera prima di qualità che rischia di non arrivare al pubblico che si meriterebbe.