
«Facciamo un bel road movie a basso costo. Due donne che partono in macchina e…»
Durante l’incontro stampa, sono queste due frasi proferite da Maurizio Nicchetti ad aver lasciato la platea visivamente divertita oltre che sbigottita. A sentire l’attore e regista milanese è stato questo il seme iniziale che ha poi dato vita al suo ultimo film, uscito dopo ben vent’anni di pausa forzata. Nicchetti racconta il tutto con un grande sorriso, di come Angela Finocchiaro, amica da una vita, abbia agito nei suoi confronti come la proverbiale pulce nell’orecchio, facendogli realizzare che (forse) solo lui poteva prendere questo basilare soggetto e dargli una potente sferzata di fantasia.
Quindi dopo cinque anni di incubazione e riscritture, tra rinvii, pandemie mondiali e altre sciagure, è infine arrivato nelle sale il risultato di questo seme: AmicheMai (trailer). Un film che vede protagoniste proprio due donne, ovvero Anna (Angela Finocchiaro) e Aysè (Serra Yilmaz), alle prese con un lungo viaggio in giro per l’Europa dell’est a bordo di uno sgangherato camioncino giallo. Come a voler rendere più pittoresca quest’immagine, sul retro del veicolo è anche presente, mal fissata e senza copertura, la spalliera di un letto antico che potrebbe in effetti nascondere ben più di qualche tarlo.
Basterebbe in effetti quest’immagine surrealmente divertente, che potrebbe appartenere tanto ad un film di Troisi quanto ad un noir dei Coen, a farci capire che il film di Nicchetti si ispiri a modelli classici, e rodati, comunque conditi con spezie particolari e ricercate. Tuttavia sarebbe un grosso errore pensare che il senso del film si esaurisca qui. Al contrario l’ignaro spettatore che deciderà di recarsi in sala rimarrà molto stupito da cosa, in effetti, accade nei 90 minuti che compongono il film. Sappiate da subito che, qualunque idea voi vi siate fatti dopo aver visto il trailer, avete (probabilmente) torto.
Se infatti AmicheMai potrebbe apparire come il più classico dei road movie di cui già possiamo indovinare, con largo anticipo, tutte le svolte (un iniziale inimicizia, la formazione di una coppia stranamente assortita che deve imparare a lavorare insieme, la serie di ostacoli improbabili che impedirà loro di viaggiare in tranquillità) ben presto diventerà chiaro che il vero fulcro del film è del tutto diverso. Per dirla in altre parole: AmicheMai non è tanto la storia di un viaggio intrapreso dalla nostre due protagoniste quanto l’improbabile storie della produzione e delle riprese del film che stiamo guardando.

Tale intenzione, per quanto apparentemente assurda, è in realtà presente fin dai primi minuti di film. Lo stesso film si apre con una sequenza di immagini sconnesse in cui vediamo una coppia di giovani influencer/content creators intente a riprendersi durante il primo giorno di riprese del film. Quella che all’inizio potrebbe sembrare un bislacco tentativo di rendere il film più moderno e “cool” si rivela man mano un elemento centrale nella vicenda, specie quando la natura metacinematografica della pellicola prende il sopravvento.
Come durante un episodio di Boris, lo spettatore viene messo di fronte ai retroscena, talmente veritieri da lasciare lo spettatore in dubbio su quanto di vero ci sia nelle disavventure raccontate dalla troupe. Davvero non hanno girato la scena clou perché mancava la location? Davvero ad un certo punto smettono di esserci riprese col drone perché Nicchetti, in un raptus ha distrutto un drone? AmicheMai risulta un film incredibilmente furbo, che sfrutta le aspettative del pubblico contro loro stessi, giocando con il genere e il cinema come solo un autore surreale come Nicchetti sarebbe stato capace di fare.
Al di là del discorso metanarrativo e metacinematografico, AmicheMai è un film piacevole da vedere, con una fotografia colorata, condita da riprese pulite degne di una produzione americana. Allo stesso modo scalda il cuore vedere come, anche dopo vent’anni, Nicchetti sia ancora capace di proporre delle trovate che risultano sorprendentemente funzionale e gustosamente naif. Esempio emblematico è l’uso degli schermi dei cellulari (delle due influencer) come un interessante quanto sgraziato split screen multicamera.
In conclusione, come giudicare AmicheMai? Si tratta di un film che non si accontenta di essere il solito film “carino”, che naviga su rotte meno sicure e risulta molto coraggioso nel suo modo di giocare con le aspettative dello spettatore. Non è certo un film per tutti. Al contrario, molti potrebbero rimanere infastiditi dalle numerose rotture della quarta parete proposte. Allo stesso modo, bisogna ammettere quanto sia difficile al giorno d’oggi trovare un prodotto che riesca a prenderti in giro e a lasciarti comunque con un gran sorriso per lo stupore. Potrebbe non essere il film più coeso e coerente che vedremo quest’anno, ma una cosa è certa, una volta visto vi rimarrà in testa per un bel po’.
Al cinema dal 27 febbraio.