
Il genio di Steven Knight torna sul piccolo schermo con A Thousand Blows (trailer). Sebbene nei tre anni dalla conclusione dell’amatissima serie cult Peaky Blinders non sia stato con le mani in mano, partecipando a ottime serie come The Veil e All The Light We Cannot See, con questa ultima creazione sembra tornato nel suo elemento. A Thousand Blows ci trasporta nella Londra del 1880, più precisamente nel quartiere Est, dove la povertà e il malaffare danno vita a furbi criminali e feroci combattenti.
È qui che troviamo Mary Carr (Erin Doherty), la regina della banda dei «Quaranta elefanti», un gruppo al femminile di scaltre ladre travestite da insospettabili nobildonne, e i fratelli Goodson. Treacle (James Nelson-Joyce) e Sugar Goodson (Stephen Graham) sono i proprietari del The Blue Coat Boy, un losco e affollato pub che fa da facciata al loro ben più redditizio club illegale di boxe. Loro sono i campioni indiscussi della lotta a mani nude e ogni sera in molti tentano la fortuna sfidandoli sul ring, ma i più non riescono nemmeno ad assestare un colpo prima di finire al tappeto. Ma il maggiore dei fratelli, Sugar, non è solo un grande campione: spietato, bestiale e sanguinario, chi osa sfidarlo rischia ben più di qualche pugno. Chi osa batterlo, invece, è un uomo morto.
Quando il misterioso Hezekiah Moscow (Malachi Kirby) e il suo migliore amico Alec Munroe (Francis Lovehall), provenienti dalla Giamaica, sbarcano in Inghilterra, gli equilibri di Londra Est iniziano ad incrinarsi. Hezekiah ha convinto l’amico ad emigrare da Morant Bay per un lavoro al giardino zoologico di Londra Est come domatore di leoni: il suo sogno. Ora, però, i due si aggirano per la città con pochi scellini in tasca, facendo da subito i conti con i più sdegnosi pregiudizi nei loro confronti. Senza altre prospettive di guadagno, tentano la fortuna sul ring, entrando inevitabilmente in collisione con i due fratelli, padroni di Londra Est.
Così, tra i Goodson smaniosi di regolare i conti e Mary e la sua banda che tentano di coinvolgerli in un grosso colpo, i due amici, arrivati a Londra in cerca di una vita migliore, si trovano nell’occhio del ciclone dei peggiori loschi affari della città. L’ambientazione dal fascino collaudato della Londra Vittoriana, tra il fumo delle ciminiere e il traffico delle carrozze, fa da sfondo a questa storia di intrighi, pericoli mortali e grandi ambizioni, dove la sporcizia e la povertà degli orfani mendicanti distano solo pochi minuti di carrozza dalle sfarzose case nobiliari.

A Thousand Blows tratteggia personaggi criptici e affascinanti, induriti dalla vita: il prodotto di una società e di un tempo in cui vige la legge del più forte e per ogni uomo agiato altri cento tentano con ogni mezzo possibile di sopravvivere. Donne indipendenti e combattive forgiano il proprio destino lottando con le unghie e con i denti per un briciolo di rispetto. Ma anche quando hai successo, come Mary Carr, ormai temuta e rispettata, un solo errore può costare caro e un momento di debolezza rischia di farti uccidere.
Hezekiah e Alec, sopravvissuti ai combattimenti contro i colonizzatori britannici nella loro madrepatria, portano sulle spalle generazioni intere di sangue e sacrifici, e oltre che dai loro sogni e dalle loro speranze, sono mossi da un ancestrale bisogno di riscatto. Ogni pugno che tirano è per la loro gente, ogni colpo all’avversario, un colpo all’oppressore.
Stephen Graham e Erin Doherty, entrambi approdati da poco su Netflix con Adolescence, la struggente miniserie co-creata da Graham stesso, conducono un cast incredibile, abilissimo nel portare alla luce la cruda intensità dei personaggi. L’angosciosa e evocativa colonna sonora accompagna perfettamente tra le insidiose strade di Londra, ricordando nell’umore e nello stile la sensazionale musica composta da Hans Zimmer per lo Sherlock Holmes con Robert Downey Jr., che pure nell’ambientazione è molto vicina alla serie creata da Knight.
Nonostante l’affascinante setting e la potenza dei personaggi però, la serie non lascia lo spettatore completamente soddisfatto. La complessità della trama si perde nel non detto, e i sei episodi paiono peccare di eccessiva sintesi, riducendo all’osso spiegazioni poi rivelate importanti e lasciando azioni che sembravano significative, senza conseguenze. A volte, gli antagonisti, le loro motivazioni e le dinamiche che li coinvolgono risultano poco approfonditi, provocando una perdita di tensione e di coinvolgimento nel pubblico.
A Thousand Blows è senza dubbio una serie meritevole che mette in campo forze eccezionali nell’ovvia pianificazione di un seguito, ed è solo una futura seconda stagione che può portare a compimento il suo pieno potenziale.
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