La sensazione più forte, non appena si riaccendono le luci alla fine dei titoli di coda, è che l’intero film, l’ultimo diretto dalla regista e sceneggiatrice newyorkese Nicole Holofcener, sia stato prodotto per un solo motivo: per esporre al pubblico un’importante verità. Sono le bugie a far girare il mondo. Tale affermazione si accompagna ad un tentativo di scuotere lo spettatore dal torpore per metterlo di fronte a interrogativi tendenzialmente scomodi. Quante volte al giorno mentiamo a noi stessi? E soprattutto, quanto spesso mentiamo ai nostri cari, pensando di fare loro del bene? Sia che si tratti di coppie sposate, madri e figli, colleghi di lavoro o amici di una vita.
A Dire il Vero (trailer) è in sostanza una storia molto semplice. Non composta da grandi azioni, ma da piccoli movimenti interni ai propri personaggi. Non mancano nemmeno situazioni tipiche delle grandi metropoli che finiscono per ripetersi in un circolo infinito. Beth, (Julia Louis Dreyfus, nota per i suoi ruoli comici in serie come Seinfeld e Veep), è una scrittrice paralizzata da tempo in un momento critico della sua vita: la pubblicazione dell’opera seconda. La vita sembra aprirsi a mille possibilità, tutte indirizzate verso il successo. Cosa potrebbe andare storto?
Scoprire che il marito, Don (Tobias Menzies), trova la bozza del suo nuovo romanzo qualcosa di aberrante, al contrario di quanto le abbia sempre detto faccia a faccia. Non ci vuole molto perché l’insicurezza e il dubbio prendano pieno possesso della donna e portino la storia su lidi assai meno piacevoli. Questo è solo il primo tassello di un vasto mosaico di piccole storie parallele, tutte incentrate sullo stesso tema. Le bugie bianche, i non detti, le ipocrisie, i complimenti insinceri che tutti facciamo o riceviamo durante la nostra vita. Talvolta in buona fede, talaltre senza nemmeno accorgercene.
Durante la visione appare evidente come l’immaginario dell’autrice sia in buona parte derivato da quello della borghesia newyorkese. Mondi che al pubblico italiano sono ben noti da decenni, soprattutto attraverso i film di Woody Allen (Manhattan, Annie Hall o il recente Rifkin’s Festival). Grandi film che raccontano mondi assurdi, abitati da personaggi insicuri e nevrotici, generati dalla penna di un gran maestro dell’ironia e dell’autocommiserazione.
Sicuramente in A Dire il Vero sono presenti diversi stilemi di un film alla Woody Allen: personaggi insicuri di sé stessi e di come siano percepiti dagli altri; dialoghi a tratti brillanti e allo stesso tempo teatrali; citazioni colte tratte dai classici della letteratura americana; vedute di New York ad agire da collante. Pare non mancare nulla. Tuttavia non ci vuole molto per capire come, sebbene diversi tentativi, il film non raggiunga mai, la potenza o l’ilarità della proprie ispirazioni.
Si può infatti sicuramente parlare di un film commedia pregevole, come tanti ne esistono e vengono prodotti. Un pacchetto corredato da un bel messaggio e delle interpretazioni convincenti. È anche vero che il film percorre la propria strada non alzandosi quasi mai sopra la soglia della sufficienza, senza compiere eccessivi rischi. Non esistono scene madri, inquadrature particolarmente ricercate, momenti memorabili o frasi ad effetto che ti possano rimanere in testa. Tutto funziona ma ti scorre addosso senza lasciarti molto, come bere un bicchier d’acqua. Stupirebbe molto vedere dei meme tratti da questo film come quelli creati a seguito dell’uscita di Marriage Story di Noah Baumbach.
Viene quasi da pensare che A Dire il Vero sia stato pensato e creato in un’altra epoca, con un respiro completamente diverso. Qualcosa mai destinato ad uscire dal semplice giro dei film indipendenti o dalla serialità televisiva di oltre dieci anni fa. Più vicino ad un Una Mamma Per Amica (per la scrittura dei dialoghi) rispetto ad un effettivo pezzo di cinema come un Harry a Pezzi.
Ma forse è proprio questa la chiave di lettura per apprezzare al meglio quanto di buono il film possa offrire. Vederlo come qualcosa di semplice, un film senza fronzoli, che vi possa far sorridere e anche riflettere per un’ora e mezza. Compresi i momenti in cui avrete la sensazione che quella storia, almeno in parte, parli anche di voi. A Dire il Vero risulta quindi un film onesto, semplice, sicuramente apprezzabile per alcuni discorsi che tenta di portare avanti. Tuttavia, è il caso di dirlo, non lascia il segno come avrebbe potuto.
Disponibile al cinema dall’8 febbraio.